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Cavani ‘arciere’, perché esulta mimando il tiro della freccia con l’arco

Edinson Cavani lo ha fatto ancora una volta: dopo aver segnato contro il Fulham s’è inginocchiato e, aiutandosi con le braccia, ha assunto la postura dell’arciere che sta per scoccare la freccia. Perché l’attaccante del Manchester United esulta in quel modo? C’è un motivo strettamente personale e lo ha spiegato lo stesso calciatore.
A cura di Maurizio De Santis
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A Napoli esultava allargando le braccia e urlando per la gioia. Lo chiamavano il Matador e i tifosi impazzivano per Edinson Cavani, tanto da averne sognato il ritorno anche dopo l'addio di Higuain. L'ex bomber (104 gol in azzurro) adesso è al Manchester United, vi è arrivato dopo aver indossato per sette stagioni la maglia del Paris Saint-Germain (200 reti) e anche con la maglia dei Red Devils non ha perso il vizio. Lo dicono le cifre: su 504 minuti giocati in 12 presenze in Premier League (4 da titolare, 8 da subentrato) ha segnato 4 reti, in media una ogni 126′. Everton, Southampton (doppietta) e Fulham le squadre contro le quali ha fatto centro. Ogni volta festeggia con un'esultanza particolare, mimando la posizione dell'arciere che scocca la freccia. Al San Paolo (oggi ribattezzato Maradona Stadio) ci fu un altro attaccante ad adottare un atteggiamento del genere: Emanuele Calaiò, punta di quel Napoli che stava risalendo in Serie A.

Perché Cavani esulta mimando l'arciere

Lo ha fatto anche in occasione dell'ultima partita con i ‘cottagers'. Cavani ha aperto le marcature del match vinto per 2-1, s'è inginocchiato e, aiutandosi con le braccia, ha assunto la posizione dell'arciere nel momento in cui sta per scoccare la freccia. Perché quella mimica? C'è una motivazione strettamente personale come spiegato dallo stesso attaccante nell'intervista a United Review.

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La dedica alla figlia e l'orgoglio della sua storia

Quel gesto compiuto dall'attaccante sudamericano è un omaggio alle sue radici (la tribù indigena dei Charrua) e, al tempo stesso, una dedica per la figlia (India) nata dalla relazione con la compagna Jocelyn Burgardt. È la terzogenita del calciatore che, dal precedente matrimonio con Maria Soledad aveva avuto Lucas e Bautista.

Dietro la mia esultanza c’è la storia del mio Paese, l'Uruguay, e della prima popolazione indigena, i Charrúa, che si stabilì sul territorio. Ho chiamato mia figlia India proprio per ricordare i nativi di quella tribù. E quando mimo di prendere la freccia per scoccarla voglio rappresentare tutte queste cose. Ha un in significato particolare per me come padre e come cittadino dell'Uruguay.

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