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Cassano parte all’attacco: “In Serie A c’è un solo campione, lo dico ai pagliacci”

Antonio Cassano è tornato ad esprimere le sue scoppiettanti opinioni dopo la guarigione dal Covid, togliendosi un sassolino dalla scarpa. Aspettava esattamente questo momento…
A cura di Paolo Fiorenza
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Dopo essere guarito dal Covid, Antonio Cassano è tornato a casa e ha ripreso le sue abituali partecipazioni alla Bobo TV, in compagnia dei suoi compagni di avventura Vieri, Ventola e Adani. Il barese ha perso parecchi chili durante la malattia, come da lui stesso raccontato, ma la sua verve polemica è assolutamente intatta e lo ha dimostrato anche nell'ultimo intervento di qualche ora fa.

L'x attaccante della Nazionale ne ha avuto per la Juventus e per il suo tecnico Allegri, dopo la sconfitta in Supercoppa contro l'Inter, arrivata all'ultimo minuto dei tempi supplementari. Secondo Cassano la squadra bianconera ha perso al di là del risultato, il gioco è carente ed il tecnico livornese è tra i principali responsabili: "Ho sentito che lui e alcuni giocatori indottrinati da lui hanno detto che la Juve ha fatto una buona partita. Se con buona partita intende 120 minuti passati a difendere, allora io davvero non capisco nulla. Giocare a calcio è quello che ha fatto l'Inter, che è stata premiata e ha strameritato la vittoria. Se la Juve è convinta di giocare bene è una cosa preoccupante".

Poi il barese ha rivendicato la sua difesa a spada tratta di Alexis Sanchez, da lui sempre elogiato in passato. La rete decisiva segnata dal cileno all'ultimo respiro in Supercoppa è stata l'occasione per ribadire il concetto: "In Serie A c'è un solo campione, Sanchez. Io non devo dire niente, adesso noi dobbiamo stare zitti. Abbiamo parlato quando il 95% dei pagliacci in Italia si permetteva di dire che non è buono, che deve meritare, che prende tanti soldi, che ha mille infortuni, e questo e quell'altro. Noi abbiamo detto dopo Sampdoria-Inter, in cui sbagliò il rigore ed è stato il migliore in campo e gli diedero 4 o 4,5 in pagella, che il giocatore più forte della Serie A è lui. Perché lui è un campione e lo dimostra quando lo si fa giocare, 2 minuti, 6 minuti, 14 minuti".

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"Adesso io preferisco non parlare, perché non devo parlare, perché il calcio noi lo vediamo e anche bene, a differenza dei pallonari, di quelli che adesso dicono che è forte. Ai pagliacci voglio dire: questo ha 30 anni (in realtà ne ha 33, ndr), ha avuto mille infortuni, guardate dove ha giocato e quante volte è stato decisivo. Che è diverso. Non dove ha giocato, ma dove ha giocato essendo decisivo. E l'altro giorno lo ha detto all'intervistatore: ‘amico, io sono un campione'. Fine!", ha concluso Cassano, citando l'intervista post partita di Sanchez, in cui il cileno aveva detto che "i campioni sono così, fanno cose che altri non fanno". Fantantonio evidentemente è d'accordo.

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