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Il ministro Roberto Speranza: “Juventus-Napoli non si giocherà, è una notizia consolidata”

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, torna sulle polemiche scaturite dai provvedimenti delle Asl e della Regione Campania che hanno bloccato il Napoli in isolamento fiduciario. “Penso che in questo Paese stiamo parlando troppo di calcio e troppo poco di scuola. La priorità deve essere altra”.
A cura di Maurizio De Santis
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È già deciso che Juventus-Napoli non si giocherà, è una notizia consolidata. Ma ribadisco che si parla troppo di calcio, attenzione perché le cose importanti sono altre.

L'annuncio in diretta tv arriva da parte del ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha ribadito come – più che la discussione su una partita di calcio – siano prioritarie altre cose. A cominciare dalla salute delle persone. È il concetto espresso a margine della discussione su Juventus-Napoli e sulle polemiche scaturite dal provvedimento delle Asl e della Regione Campania che hanno bloccato i partenopei in isolamento fiduciario. I casi di positività riscontrati tra gli azzurri (Zielinski ed Elmas) in seguito al "focolaio Genoa", affrontato al San Paolo una settimana prima, hanno alimentato il timore provocato dai 22 contagi (17 sono calciatori) rilevati tra le fila dei rossoblù. Per la Lega di Serie A si può giocare, lo stesso club bianconero ha vissuto ‘normalmente' l'immediata vigilia dell'incontro e s'è detto pronto a scendere in campo.

La decisione sull'eventuale sconfitta a tavolino inflitta alla squadra di Gattuso, la dietrologia e i sospetti sulle (presunte) pressioni esercitate dal Napoli per non andare a Torino hanno accompagnato le ultime ore. Le parole del ministro della Salute tracciano una linea spartiacque al riguardo e spostano il piano delle riflessione altrove, allargando l'orizzonte al di là e al di fuori dell'ambito calcio.

Penso che in questo Paese stiamo parlando troppo di calcio e troppo poco di scuola – ha ammesso durante la partecipazione alla trasmissione Mezz'ora in Più -. La priorità deve essere altra. Lo dico persino da tifoso. Attenzione a dare le priorità, che non possono essere il calcio o gli stadi. La priorità è la salute delle persone. Sono della linea della prudenza, che non significa non fare le cose, ma farle passo dopo passo. La linea della prudenza ci ha portato a una situazione che è migliore di altri Paesi.

Il Comitato Tecnico Scientifico ha disposto delle norme che consentono al campionato di andare avanti. In tutta sicurezza? Quanto accaduto al Genoa ha sollevato forti remore sull'efficacia delle norme, più ancora sulle modifiche auspicate al protocollo (riduzione del numero dei tamponi). Il campionato va in pausa per due settimane per gli impegni delle nazionali. Riprenderà e come?

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