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Carragher duro dopo la sconfitta del Chelsea: “Con 2 miliardi spesi hanno vinto il trofeo di Mickey Mouse”

La sconfitta contro il Bayern Monaco suscita le critiche di Carragher sul Chelsea: i due miliardi spesi non sono serviti a nulla e il Mondiale per Club vale come quello di “Mickey Mouse”.
A cura di Nicolo Piemontesi
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Duro nei contrasti in campo, duro nelle critiche, Jamie Carragher non sembra essere cambiato dai tempi del Liverpool. Dopo la sconfitta del Chelsea per 3 a 1 contro il Bayern Monaco, il terzino inglese non si è risparmiato. Durante il post partita del programma sportivo americano CBS Sport l'ex giocatore ha passato al setaccio tutti gli aspetti del mondo blues, concentrandosi in particolare sulle spese folli del mercato e le prestazioni deludenti degli ultimi anni. Per l'inglese il Mondiale per Club non conta niente e non è altro che il "trofeo di Mickey Mouse" e non è abbastanza per giustificare i miliardi spesi.

A fare da contrappeso ci ha pensato Micah Richards, scatenando così un dibattito che è andato subito virale sui social. L'ex giocatore di City e Fiorentina ha provato a difendere le scelte del club, ma il suo punto di vista non sembra aver convinto il collega. La prestazione offerta contro il Bayern e la conseguente sconfitta sarebbero per Carragher segnali di un'altra stagione sottotono per i blues.

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Il Mondiale per Club diventa il trofeo di "Mickey Mouse" secondo Carragher

Per l'ex Liverpool i due successi dello scorso anno non dimostrano un vero progresso della squadra, anche perché secondo lui quello ottenuto in America alla presenza di Trump non ha un vero valore. Anzi è come se avessero vinto il "trofeo di Mickey Mouse" alludendo al carattere poco competitivo della competizione: giocata in estate con temperature elevate e la stanchezza della stagione appena conclusa a pesare sui giocatori.

Per lui il Chelsea non è più quello di una volta, la squadra abituata a vincere che dominava la Premier e l'Europa. Ad aggravare il tutto c'è il conto salato del mercato da tre anni e mezzo a questa parte: due miliardi spesi per "non ottenere un miglioramento visibile". La squadra, dal suo punto di vista, sembra più concentrata sul far entrare nuovi giocatori che sul vincere trofei. Una fase calante che Richards ha provato a spiegare, mostrando come sia normale che le squadre abbiano dei cicli alterni, ci sono momenti in cui si vince e altri in cui si fatica, proprio come sta succedendo ad altri in Premier, United primo tra tutti. Ma per Carragher il passato glorioso da "macchina vinci trofei" del Chelsea non dovrebbe permettere nemmeno l'esistenza di questo calo.

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Carragher contro le scelte del Chelsea

Non è solo il mercato a destare dubbi all'opinionista, la situazione societaria dall'arrivo di Boehly, l'attuale proprietario del club, non convince l'inglese: "Al subentro della società c'era Thomas Tuchel in panchina, avevano appena vinto la Champions League. Nonostante non fossero i più forti in Premier, erano comunque al terzo posto dopo City e Liverpool". Per lui, da quel momento è iniziato il declino e il Chelsea è passato da essere vicino a poter ottenere il titolo, con una Champions appena conquistata, a essere una squadra da metà classifica.

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Nonostante il livello della squadra, i nuovi dirigenti hanno deciso di stravolgere tutto cambiando l'allenatore e spendendo due miliardi sul mercato, una rivoluzione che secondo Carragher non ha portato a niente, ma soprattutto non era necessaria visto quello che avevano appena raggiunto. Una modifica che invece di far progredire il club li ha allontanati: "Sono più indietro di tre anni e mezzo fa rispetto agli altri top team della Premier, sono più indietro nonostante i soldi spesi". La replica di Richards ha provato a salvare (senza riuscirsi) il Chelsea dalle grinfie del suo collega: "Ma i progressi ci sono stati, il primo anno sono arrivati al 12º posto, poi sesti, quarti e l'anno scorso hanno vinto il Mondiale per Club". Il siparietto televisivo si è concluso così come è iniziato, entrambi fermi sulle loro idee.

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