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Bonucci dedica lo scudetto alle vittime del coronavirus: “Per chi ha fatto il tifo dall’alto”

La Juventus è campione d’Italia, Leonardo Bonucci dedica il 36° scudetto (il 9° consecutivo) a “chi ha fatto il tifo dall’alto per noi”. Il riferimento, a caldo, in diretta tv, è per tutte le vittime del coronavirus: “Se penso a quello che ha vissuto il mondo nei tre mesi… È stato difficile per tutti e per noi rimettere la testa a posto e ricominciare”.
A cura di Maurizio De Santis
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La Juventus conquistato il 9° scudetto consecutivo, il 36° della sua storia. La festa scatta quando l'arbitro fischia la fine del match contro la Sampdoria: 2-0, gol di Cristiano Ronaldo (che sbaglierà anche un calcio di rigore) e poi di Bernardeschi. Non c'è pericolo di brutti scherzi né di ritrovarsi in un incubo, come accaduto contro l'Udinese (sconfitta per 2-1 subita in rimonta). È tutto vero la "vecchia signora" è ancora una volta campione d'Italia. Tra i protagonisti della vittoria c'è Leonardo Bonucci, l'uomo che, complice l'infortunio di Giorgio Chiellini, ha preso per mano la difesa e fatto da chioccia a Matthijs de Ligt.

La dedica di Leo è per chi "ha fatto il tifo dall'alto per noi". Il riferimento, a caldo, in diretta tv, è per tutte le vittime del coronavirus perché questo conquistato all'Allianz Stadium è un titolo strano, anomalo, arrivato in uno scenario surreale (senza tifosi all'interno dell'impianto. Inevitabili commozione e parole del genere da parte di Bonucci.

Se penso a quello che ha vissuto il mondo nei tre mesi… – dice Bonucci a Sky con un velo di emozione e lo sguardo rivolto verso l'alto -. È stato difficile per tutti e per noi rimettere la testa a posto e ricominciare. Questo scudetto l'abbiamo voluto e abbiamo sofferto, tirato fuori tutto quello che avevamo per darci soddisfazioni e ha fatto il tifo per noi dall’alto. Ecco perché abbiamo voluto ancora di più festeggiarlo con chi non era presente.

Sarri è corso subito nello spogliatoio. Ha preso una sigaretta e l'ha messa tra le labbra. Poi s'è lasciato travolgere dal rito dello champagne e dal bagno della schiuma (che Cuadrado gli ha spruzzato in testa). È il più "vecchio" allenatore a vincere uno scudetto (61 anni) ed è reduce da un'annata durissima per tante ragioni.

Ci hanno spinto tutti, da Paratici e Nedved – ha aggiunto Bonucci -. Abbiamo fatto fatica ad apprendere subito la filosofia del mister ma con questa maglia non puoi tirarti indietro. Adesso dobbiamo solo pensare allo scontro diretto con il Lione.

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