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Bellugi e la biografia scritta fin poco prima di morire: “Ci sono ancora, con le cose più preziose”

“Tutto d’un pezzo” è il titolo dell’autobiografia postuma di Mauro Bellugi, lo sfortunato ex difensore della Nazionale italiana portato via dal Covid a febbraio, dopo aver subìto l’amputazione delle gambe nello scorso novembre. Un libro scritto fin quasi in punto di morte, con la determinazione di chi non voleva arrendersi.
A cura di Paolo Fiorenza
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È uscita pochi giorni fa l'autobiografia postuma di Mauro Bellugi, lo sfortunato ex difensore di Inter e Bologna tra le altre, ma anche della Nazionale italiana, scomparso lo scorso febbraio per le complicazioni dovute al Covid. Bellugi, volto bonario che da anni entrava nelle case dei tifosi come opinionista televisivo, aveva subìto a novembre l'amputazione delle gambe e la sua storia aveva commosso tutti, fino alla tragica fine poco prima che compisse i 71 anni.

"Tutto d'un pezzo", mai titolo fu più azzeccato per il calciatore e l'uomo: solido, determinato, affidabile. La stessa stesura del libro, scritto assieme ad Andrea Mercurio durante le sofferenze della malattia, è parte del senso più profondo dell'opera, forse ancor più del contenuto. "Papà non ha potuto scrivere la parola fine, ma ha lavorato a questo libro fino a martedì, solo quattro giorni prima che fosse lei, la fine, a scrivere di lui", è la chiosa della figlia Giada.

Ed allora pare di vederlo Bellugi, dal suo letto d'ospedale dove era entrato quel maledetto 4 novembre per restarci tre mesi e mezzo fino alla morte avvenuta il 20 febbraio, combattere senza nessuna voglia di arrendersi, anche dopo la mazzata dell'amputazione delle gambe, da lui commentata con l'ironia del campione: "Dottore, non butti via la gamba, magari posso usarla per giocarci a golf".

Pare di vederlo mettere per iscritto il significato della sua vita, quando i pensieri brutti avrebbero schiacciato chiunque ma non lui: "Io ci sono ancora. Ho perso qualcosa, certo, qualcosa di prezioso, ma sono qui con ciò che, per me, è ancora più prezioso: mia moglie, mia figlia, i miei amici". Bellugi pensava al futuro, voleva risposare l'adorata moglie ai Caraibi e poi trasferirsi in una casa sul mare, scrive in coda al libro la signora Loredana. Ed invece Mauro non c'è ha fatta, anch'egli vittima di questa maledetta peste del 21simo secolo.

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