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La morte della Regina Elisabetta II

Beckham in coda dalle 2 del mattino per l’ultimo saluto a Elisabetta II: non ha voluto favori

L’ex calciatore del Manchester United e della nazionale dei Tre Leoni nel 2003 venne insignito dell’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero britannico” per meriti sportivi. Nella lunga coda verso la camera ardente della regina, mescolato ai sudditi, c’è anche lui che ha atteso 13 ore. “Pensavo che arrivando alle 2 avrei trovato un po’ meno folla… mi sbagliavo”. E dinanzi al feretro ha pianto.
A cura di Maurizio De Santis
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David Beckham in fila per rendere omaggio alla salma della regina Elisabetta II.
David Beckham in fila per rendere omaggio alla salma della regina Elisabetta II.
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David Beckham s'è messo in coda alle 2 del mattino come un comune cittadino. Ha pazientato per quasi tredici ore. Non ha pensato di saltare la fila (chilometrica), né richiedere un'agevolazione particolare per rendere omaggio alla regina Elisabetta II e dedicarle l'ultimo saluto. L'ex calciatore del Manchester United e della nazionale dei Tre Leoni ci teneva particolarmente a essere lì, a Westminster Hall, in segno di profondo rispetto per ‘sua maestà'. La commozione è stata forte, aveva gli occhi lucidi e una lacrima gli è sfuggita perché in quei momenti è impossibile tenersi tutto dentro.

Nel 2003 venne insignito dalla sovrana che lo nominò "Ufficiale dell'Ordine dell'Impero britannico" (OBE) per i suoi meriti sportivi. Quel giorno a Buckingham Palace gli è rimasto scolpito dentro. Come fai a dimenticare certe cose? Impossibile. Ombrello in pugno, cappello nero, abito e cravatta scuri: c'è voluto poco perché le persone si accorgessero di lui. "Oh, my God…", è stata la reazione di una ragazza che se l'è visto sfilare accanto e non credeva ai suoi occhi.

L'ex campione dei Red Devils, attorniato dalla folla di curiosi, ha spiegato a un giornalista di essere in coda dalle 2 del mattino.
L'ex campione dei Red Devils, attorniato dalla folla di curiosi, ha spiegato a un giornalista di essere in coda dalle 2 del mattino.

A 47 anni, nonostante abbia appeso da un bel po' le scarpette al chiodo, Becks resta una delle star più amate dello sport internazionale. Business, brand e affari alimentano il fascino dell'uomo, le prodezze da giocatore e il fiuto del manager. Ma in mezzo a tanta gente comune ha voluto essere solo un suddito al servizio della regina.

"Pensavo che arrivando a quell'ora – ha ammesso nell'intervista a ITV – avrei trovato un po' meno folla… Invece mi sbagliavo. Evidentemente, hanno pensato tutti la stessa cosa".

Beckham si divide tra Miami, dove ha una casa ed è uno dei proprietari dell'Inter Miami (squadra della Major League Soccer) e Londra ma lui e sua moglie Victoria possiedono molte proprietà e coltivano interessi a Londra. Quando il giornalista che lo avvicina gli chiede che sensazioni sta provando e cosa gli restituisce vedere quel popolo silenzioso in fila Beckham risponde in maniera molto sincera.

"Qui ci sono persone di tutte le età. Ho visto una signora di 84 anni in piedi per ore e così anche un signore di 90 anni. Tutti vogliono essere qui per essere parte di questa esperienza e celebrare ciò che Sua Maestà ha fatto per noi".

L'ex calciatore del Manchester e della nazionale dei Tre Leoni nel 2003 ha ricevuto l'onorificenza di "Ufficiale dell'Ordine dell'Impero britannico" per meriti sportivi.
L'ex calciatore del Manchester e della nazionale dei Tre Leoni nel 2003 ha ricevuto l'onorificenza di "Ufficiale dell'Ordine dell'Impero britannico" per meriti sportivi.

Per quattro giorni la camera ardente ospiterà la folla che ha voluto essere lì, nonostante l'attesa estenuante, pur di omaggiare Elisabetta II. Tale è stata l'onda di emotività nazionale suscitata dalla morte della regina che la risposta del popolo è stata massiccia. Per avere idea basta dare un'occhiata al comunicato del Dipartimento per la cultura, i media e lo sport che recitava: "Southwark Park ha raggiunto la capacità massima. L'ingresso sarà sospeso per almeno 6 ore. Ci scusiamo per gli eventuali disagi".

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