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Barçagate, l’ex presidente del Barcellona passerà la notte in prigione

Josep María Bartomeu ex presidente del Barcellona trascorrerà la notte in stato di fermo nella stazione di polizia di Mossos a Travessera de Les Corts. L’ex dirigente blaugrana è accusato di corruzione e falso in bilancio, nell’ambito dell’inchiesta sull’utilizzo da parte del club di una società mirata a screditare i detrattori della gestione societaria e anche di colonne come Messi e Piqué.
A cura di Marco Beltrami
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Josep Maria Bartomeu passerà la notte in prigione. L'ex presidente del Barcellona non lascerà dunque la stazione di polizia di Mossos, dopo l'arresto di questa mattina nell'ambito delle indagini relative al caso Barçagate. L'imprenditore e dirigente spagnolo è considerato uno dei principali colpevoli nella vicenda che ha sconvolto il calcio spagnolo, che ha raccontato che il club aveva assunto una società dedicata a mettere in cattiva luce tutte le persone critiche nei confronti della gestione dirigenziale, tra cui anche Messi e Piqué.

Non potranno ancora tornare nella propria abitazione, Josep María Bartomeu ex presidente del Barcellona, e Jaume Masferrer suo ex consigliere. Entrambi trascorreranno la notte in stato di fermo nella stazione di polizia di Mossos a Travessera de Les Corts. Domani, secondo quanto riportato dalla stampa spagnola, testimonieranno davanti al tribunale, dopo essersi rifiutati di parlare davanti agli agenti di polizia responsabili delle indagini.

Bartomeu è stato fermato questa mattina, insieme a Jaume Masferrer, ex capo del personale del Barcellona, Oscar Grau CEO del Barcellona e Roman Gomez Ponti, capo dell'ufficio legale del Barcellona. In contemporanea gli agenti della polizia hanno effettuato perquisizioni presso gli uffici del club e anche al Camp Nou, oltre che nelle abitazioni private di Bartomeu e Masferrer. La società dal canto suo ha pubblicato un comunicato la massima collaborazione alle autorità nella speranza che si faccia chiarezza su quanto accaduto e sull'operato dell'ormai ex dirigenza, il tutto "rispettando la presunzione di innocenza delle persone coinvolte"

Secondo l'inchiesta, il club avrebbe assunto una società con l'obiettivo di screditare tutti coloro i quali avevano esternato pareri critici nei confronti della gestione societaria, senza escludere anche colonne come Messi e Piqué. Bartomeu, accusato di corruzione e falso in bilancio, si è sempre difeso negato che dietro l'accordo con la suddetta società ci fosse il progetto di usare account falsi anche sui social per realizzare attacchi mirati ai detrattori, e anche nei confronti di dall'interno manifestava le sue perplessità sulla gestione dirigenziale come sua maestà la Pulce.

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