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Audio shock di Robinho dopo lo stupro a Milano: “Se non è incinta è la sua parola contro la nostra”

I media brasiliani hanno pubblicato le conversazioni intercettate dalla polizia e utilizzate nel processo: si tratta dei dialoghi tra l’ex calciatore e un amico, entrambi condannati a 9 anni di carcere ma attualmente in Brasile perché non estradati.
A cura di Maurizio De Santis
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L'ex calciatore brasiliano, Robinho, condannato per stupro di gruppo.
L'ex calciatore brasiliano, Robinho, condannato per stupro di gruppo.

È il 24 aprile 2014. L'ex calciatore del Milan, Robinho, è in auto con un amico, Ricardo Falco. I due non sanno che la loro conversazione è intercettata dalla polizia: stanno discutendo dello stupro e dell'accusa che grava nei loro confronti, ragionano su quale versione dei fatti fornire una volta chiamati a rispondere del reato loro imputato.

Il giornale brasiliano, Uol Sport, è entrato in possesso di quelle 10 ore di registrazione che hanno costituito una delle prove principali nel processo che si è chiuso con la condanna in Cassazione del giocatore e della persona che era con lui a 9 anni di carcere per violenza sessuale di gruppo. Quelle affermazioni aiutarono gli inquirenti a ricostruire cosa fosse accaduto e, più ancora, a smentire la narrazione spesso contraddittoria fornita dal brasiliano.

L'ex giocatore è attualmente in Brasile, la Costituzione del suo Paese non prevede l'estradizione.
L'ex giocatore è attualmente in Brasile, la Costituzione del suo Paese non prevede l'estradizione.

Una brutta vicenda a cui avrebbero partecipato anche altre quattro complici che lasciarono l'Italia subito dopo aver commesso lo stupro e per questo riuscirono a evitare il processo. "Particolare disprezzo della vittima che è stata brutalmente umiliata", è la frase inclusa nelle motivazioni della sentenza che spiega gli aspetti più oscuri e sordidi di quella sera a Milano che risale al 22 gennaio 2013 e vide coinvolta, suo malgrado, una donna di 23 anni ritenuta "incosciente al momento dell'atto sessuale" da parte della Corte. In buona sostanza, non era in grado di dare il proprio consenso (come invece asserito dagli incolpati) né opporsi fino a difendersi.

Gli audio pubblicati sono agghiaccianti per i concetti espressi. Si tratta delle conversazioni in portoghese che sono state tradotte in italiano per essere utilizzate nel processo, un particolare che spinse i legali dell'ex calciatore a contestare quell'interpretazione ritenuta errata e soprattutto a respingere la richiesta di mandato d'arresto internazionale spiccato nei confronti di Robinho e dell'altro condannato perché scontassero la pena in Italia. Impossibile dal momento che la Costituzione brasiliana vieta l'estradizione dei suoi cittadini.

"Anche se mi chiamano per qualcosa, non c’è problema – è uno degli stralci che riportano le parole di Robinho -. Vado lì e dico: innanzitutto, la storia risale a un anno fa. In secondo luogo, non ho nemmeno toccato quella ragazza". L'evoluzione del processo mostra che la strategia difensiva di Robinho non è stata convincente né è servita per scagionarlo. Anzi, da un'altra intercettazione si ha la prova – secondo quanto sancito dai giudici – che c'è stata violenza di gruppo e che la donna fosse incosciente per aver bevuto troppo.

La condanna dell'ex rossonero passata anche in Cassazione.
La condanna dell'ex rossonero passata anche in Cassazione.

"Ho dormito con lei, ho avuto un rapporto orale e me ne sono andato – è l'altra frase pubblicata dal giornale -. Gli altri sono rimasti lì. Se non ha avuto un figlio, è la sua parola contro la nostra. Non può accusarci in alcun modo perché non c'erano telecamere e sarà un po' difficile dimostrare che è stata violentata se non è incinta. Ma se ha avuto un figlio allora è un problema". 

Il file audio condiviso dai media brasiliani fa riferimento anche al presunto tono irrisorio nel corso del dialogo. "Chi l’ha toccata è in Brasile… Io non mi sono sdraiato, tu non ti sei sdraiato. Che sono andato a letto, zero possibilità. Finirà nel nulla". E invece è finito con una condanna per stupro di gruppo.

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