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Atalanta, Gasperini: “Ilicic sta lavorando e siamo fiduciosi, ma non dobbiamo mettergli fretta”

All vigilia della partita di Torino contro i granata, il tecnico dell’Atalanta ha parlato delle condizioni dello sloveno: “Su di lui siamo più fiduciosi di qualche settimana fa, ma si allena con la squadra solo da tre giorni e i tempi non sono così rapidi come qualcuno dice. La cosa importante è che abbia messo alle spalle il brutto momento”.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo aver strappato applausi in Italia e in Europa, dove Gomez e compagni hanno sfiorato la semifinale di Champions League, L'Atalanta di Gian Piero Gasperini debutta nel nuovo campionato dalla trasferta di Torino. In attesa del recupero della prima giornata con la Lazio, la Dea scende dunque in campo contro i granata per quella che si preannuncia una sfida delicata: "Nonostante una seconda parte di stagione difficile, sono un'ottima squadra costruita per ambizioni importanti e hanno dei valori in campo e in panchina", ha spiegato Gasperini durante la conferenza stampa andata in scena, nelle scorse ore, al centro sportivo ‘Bortolotti' di Zingonia.

"I miei ragazzi stanno bene e abbiamo fatto un lavoro abbastanza completo. Il nostro obiettivo? Se parliamo di scudetto andiamo fuori strada – ha aggiunto il tecnico – Il campionato sarà diverso, ci sono squadre dietro come Milan e Napoli, ma anche Fiorentina e Sassuolo che nel finale hanno giocato bene. Il livello si è alzato e potrà essere un campionato molto più equilibrato". Durante l'incontro con i giornalisti, Gasperini ha poi affrntato un tema che sta molto a cuore a tutti i tifosi nerazzurri: il ritorno di Ilicic.

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Le ultime novità su Ilicic

"Josip ha ricominciato, ma non voglio mettergli fretta. La cosa importante è che abbia messo alle spalle il brutto momento. Su di lui siamo più fiduciosi di qualche settimana fa, ma si allena con la squadra solo da tre giorni e i tempi non sono così rapidi come qualcuno dice. Sta lavorando con buona continuità, anche se non ha fatto le partitelle: è solo questione di rimetterlo in condizione. Non pongo nessuna fretta, starei un po' più cauto: se sarà in grado di giocare saremo i primi ad essere contenti. È già rientrato e fa già le battute: su Miranchuk mi ha chiesto ‘Che cosa ha in più di me?' Io gli ho detto, sicuramente la testa (ride, ndr)".

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