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Allegri non sa più che dire di una Juve disarmante: “Nel primo tempo abbiamo dormito”

Il tecnico bianconero commenta senza giri di parole la brutta prestazione dei bianconeri nella semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Inter. “Adesso pensiamo a difendere il terzo posto”.
A cura di Maurizio De Santis
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Massimiliano Allegri, commenta con amarezza la sconfitta di San Siro in semifinale di Coppa Italia.
Massimiliano Allegri, commenta con amarezza la sconfitta di San Siro in semifinale di Coppa Italia.

"Nel primo tempo eravamo un po' addormentati, soprattutto nel primo quarto d'ora". È la frase di Massimiliano Allegri che scandisce la prestazione opaca della Juventus a San Siro contro l'Inter. La sconfitta (e l'eliminazione) nella semifinale di ritorno di Coppa Italia è brutta non solo per l'eliminazione ma anche per il modo in cui è maturata. Si aggiunge alle difficoltà e agli intoppi in campionato: "Adesso pensiamo a difendere il terzo posto", dice tra i denti il tecnico che aggiusta il tiro quando sostiene che per "60 minuti abbiamo fatto una buona partita".

L'impressione che se n'è ricavata è di una squadra che non è mai scesa in campo, che è rimasta al minuto numero 92 della sfida col Napoli (quando Raspadori l'ha mandata ko), che ha preso una mazzata tremenda nella match con i partenopei (poteva essere un crocevia per alimentare ambizioni di rimonta), che davvero non aveva molto da dare, che non sapeva cosa fare.

In buona sostanza, se all'Inter è bastato svolgere il compitino, la Juve s'è presentata all'interrogazione impreparata. "Dobbiamo darci una mossa, abbiamo perso cinque partite delle ultime sei e segnato un gol con la Lazio e uno col Verona. In fase offensiva bisogna essere più bravi, anche più precisi".

Allegri criticato per le scelte di formazione: una in particolare, aver rinunciato all'inizio a Milik.
Allegri criticato per le scelte di formazione: una in particolare, aver rinunciato all'inizio a Milik.

Per tutta la prima frazione i bianconeri hanno fatto il solletico alla difesa avversaria, alla squadra di Inzaghi è bastato non sudare troppo e affondare il colpo appena possibile. Là davanti c'erano Chiesa e Di Maria a duellare contro i centrali nerazzurri ma, al netto della buona volontà, è servito a nulla.

Perché quello schieramento? Perché rinunciare a Milik (subentrato solo nella ripresa)? "Rifarei le stesse scelte, Milik ha giocato novanta minuti col Napoli ed era un po' stanco. Con fuori Vlahovic e fuori anche Kean se partivo con lui non avevo cambi. Loro però sono stati bravi loro a chiuderci tutti gli spazi, del resto l'Inter è una squadra che si difende bene".

La disamina di Allegri ai microfoni di Mediaset dopo la partita.
La disamina di Allegri ai microfoni di Mediaset dopo la partita.

Scricchiolii preoccupanti. Allegri non scende troppo a fondo nelle cose. Non ne ha bisogno, sa bene qual è la situazione in cui si trova la Juventus, costantemente sotto pressione per le vicende extra-campo e le conseguenze che ne possono derivare. Ecco perché ribadisce il concetto di "stagione anormale" ma prova a tenere il timone saldo per evitare il naufragio.

"Abbiamo la semifinale di Europa League, bisogna rimboccarsi le maniche. Poi c'è il terzo posto da difendere, abbiamo la Lazio a due punti e bisogna tenere lontani la Roma e il Milan. Bisogna essere forti in questo momento, tenere bene le spalle larghe. Un po' ce le tiriamo noi… com'è successo domenica col Napoli. Ci siamo innervositi e abbiamo preso un gol un pochino da polli. Ripeto bisogna essere bravi e forti, perché tutto passa e poi si aggiusta, alla fine le cose tornano".

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