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Allegri impassibile dopo la sconfitta, difende il Milan: “Abbiamo gestito abbastanza bene la palla”

Glaciale nonostante la sconfitta, Allegri non punta il dito contro nessuno dopo il crollo del Milan ma trova gli aspetti positivi della sua squadra: “Abbiamo avuto situazioni favorevoli”
A cura di Ada Cotugno
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Nessuna sfuriata, nessuna strigliata ai calciatori in diretta, nessuna accusa verso l'arbitro. Massimiliano Allegri non cambia espressione dopo la sconfitta contro il Napoli nella semifinale della Supercoppa a Riad: non fa una piega neanche dopo una brutta partita che è costata l'eliminazione dalla competizione a causa di errori pesanti che hanno condizionato il risultato. Il Milan ha perso 2-0 contro la squadra di Conte ma per l'allenatore è come se nulla fosse successo.

Ai microfoni della Mediaset nel post partita è glaciale e non si lascia andare nemmeno alla frustrazione che in questi casi sarebbe comprensibile. Non punta il dito e non fa il nome di nessuno anzi, sottolinea il buono che ha visto nel Milan. Anche dallo studio sembrano increduli perché non lascia trasparire nessuna emozione.

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Allegri positivo nonostante la sconfitta del Milan

Il Milan non potrà difendere la coppa conquistata un anno fa nel derby contro l'Inter. Dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia arriva anche quella dalla Supercoppa in semifinale contro il Napoli che con un gol per tempo stendere i rossoneri: troppi errori, specialmente in difesa, uniti a un attacco che non gira e non dà nessuna garanzia. Eppure Allegri ha visto tanti spunti positivi che elenca senza troppa enfasi.

Dallo studio incuriositi gli chiedono cosa gli sia piaciuto e l'allenatore si aggrappa alle poche azioni positive che il Milan ha messo in scena soprattutto nel primo tempo: "Che abbiamo avuto situazioni favorevoli. Abbiamo gestito abbastanza bene la palla, bisognava attaccare meglio l’area. Se fai un errore come nel primo gol potevamo sicuramente difendere meglio. Quando per tre partite prendi sempre due gol che potevi fare meglio devi capire come fare meglio". Non punta il dito contro l'arbitro, contro Maignan (colpevole sul secondo gol) o sull'atteggiamento della squadra che dal punto di vista difensivo ha commesso errori abbastanza grossolani.

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