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A Scudetto assegnato spunta l’audio VAR sul contatto Bisseck-Ndicka in Inter-Roma: “Rigore evidente”

A campionato finito, arriva l’ammissione che fa discutere. Il contatto Ndicka-Bisseck in Inter–Roma era da rigore: lo conferma il designatore Rocchi. Un episodio che a posteriori risulta decisivo nella corsa Scudetto con il Napoli.
A cura di Michele Mazzeo
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Nel calcio, certe verità arrivano tardi. E a volte pesano più dei risultati. L'episodio contestato nel finale di Inter–Roma, sfida della 34ª giornata di Serie A, ha tenuto banco per settimane. Oggi, a giochi fatti, è il designatore arbitrale Gianluca Rocchi a gettare nuova luce su quel rigore non concesso ai nerazzurri.

Al minuto 88 di una gara inchiodata sull'1-0 per la Roma, Yann Bisseck finisce a terra dopo una trattenuta prolungata di Ndicka. L'arbitro Fabbri lascia correre, il VAR Di Bello non interviene, e l'azione viene archiviata tra le polemiche. L'AIA non offre spiegazioni immediate. Ma oggi, con lo Scudetto già assegnato, arriva l'audio del VAR e, soprattutto, l'ammissione di errore.

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Durante l'ultima puntata stagionale di Open VAR su DAZN, Rocchi rompe il silenzio: "Un errore non aver spiegato prima. Il non rigore una scelta molto al limite a livello di VAR, mentre si tratta di un rigore da assegnare in campo e piuttosto evidente. A livello di VAR avevamo qualche dubbio, ma per noi è sia da rigore che da intervento VAR".

Un mea culpa che pesa. Anche perché arriva dopo il verdetto finale: Napoli campione d'Italia con 82 punti, uno in più dell'Inter. Proprio quel punto, virtuale, che avrebbe potuto maturare se il rigore fosse stato concesso e trasformato. Uno snodo che, alla luce di ciò che è successo dopo, avrebbe potuto portare a uno spareggio Scudetto. Rocchi, nel ricostruire il dialogo tra arbitro e sala VAR, evidenzia il passaggio cruciale: "Non lo tira mai giù, sono solo le braccia intorno al corpo" dice Fabbri. "Le braccia si staccano quando va giù Bisseck", replica Di Bello. Ma secondo il designatore:
"Di Bello sbaglia perché non si concentra su come inizia la trattenuta. La decisione finale viene influenzata dalla poca sostanza della trattenuta, ma è sbagliata. Meglio una On Field Review in più che una in meno: è il passettino in più che dovremo fare".

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La scelta di non intervenire viene dunque etichettata come un errore tecnico. Tardivo anche il chiarimento, che arriva solo dopo la chiusura della Serie A. Per l'Inter, un'amarezza doppia: la partita persa, e la certezza che l'arbitraggio l'ha penalizzata in un momento chiave. L'audio, che avrebbe potuto portare trasparenza già allora, viene rilasciato solo oggi. E non serve a cambiare la classifica, ma a confermare la sensazione di torto subito. Con un'ammissione che alimenta i rimpianti di chi, come Inzaghi e i suoi, ha lottato fino all'ultimo punto.

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