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Storico Westbrook, suo il record di triple doppie NBA 47 anni dopo Robertson: “È una benedizione”

Il playmaker dei Washington Wizards Russell Westbrook scrive la storia della NBA: contro Atlanta mette a segno la sua 182ª tripla doppia nella Lega superando il record di Oscar Robertson che durava dal 1974. Il 32enne californiano: “Essere in grado di essere menzionato con ragazzi come Oscar, Magic Johnson e Jason Kidd è qualcosa che non avrei mai sognato da ragazzino cresciuto a Los Angeles”.
A cura di Michele Mazzeo
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Dopo quasi mezzo secolo cade lo storico record di triple doppie in NBA della leggenda Oscar Robertson. A compiere l'impresa non riuscita a nessuno negli ultimi 47 anni è stato Russell Westbrook,  play maker dei Washington Wizards che nella notte ha messo a segno la sua 182ª tripla doppia in carriera prendendosi un primato che reggeva dal 1974 e a lungo considerato imbattibile, un record che neanche leggende come Michael Jordan, Koby Bryant o LeBron James erano riusciti a far cadere.

Nel match perso contro gli Atlanta Hawks Westbrook ha messo a referto 28 punti, 13 rimbalzi e 21 assist, chiudendo dunque in tripla doppia un incontro NBA per la 182ª volta in carriera. Oltre all'incredibile cifra, a sorprendere è anche il fatto che il 32enne californiano l'abbia raggiunta con 100 partite in meno rispetto a Robertson.

Quella compiuta da Russell Westrbrook è dunque una vera e propria impresa sportiva che va ad inserirsi di diritto nella storia del basket e dello sport in generale. E, come tale, è stata celebrata da tutti compagni, avversari e leggende NBA. Non sorprende dunque che miti della pallacanestro a stelle e strisce come Isiah Thomas o Magic Johnson abbiano voluto omaggiare l'incredibile record raggiunto dal play classe '88 di Long Beach.

E lo stesso Westbrook è apparso cosciente della grande impresa compiuta: "È solo una benedizione – ha detto infatti ai giornalisti subito dopo la partita –. Metti così tanto nel gioco. Spendi così tanto tempo. Ti sacrifichi così tanto. Essere in grado di essere menzionato insieme a ragazzi come Oscar, Magic Johnson e Jason Kidd è qualcosa che non avrei mai sognato quando ero un ragazzino che cresceva a Los Angeles – ha poi aggiunto il play maker dei Wizards –. Sono veramente grato per questi momenti. Di solito non mi piace darmi una pacca sulla spalla, ma stasera lo farò solo perché sono così orgoglioso per quelli che sono venuti prima di me e così grato a Dio perché mi ha permesso di fare quello che faccio. Prendo molto seriamente questo lavoro".

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