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NBA trade deadline: i vincitori nel mercato degli scambi

Il mercato degli scambi NBA ha chiuso i battenti da poco più di 24 ore e a questo punto si attendono solo le decisioni dei giocatori in attesa o freschi di taglio. Nel frattempo, vediamo le squadre che sono uscite maggiormente rafforzate da una delle giornate più ricche di scambi della storia della lega.
A cura di Luca Mazzella
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Trade deadline arrivata. La giornata più calda di mercato negli ultimi 35 anni NBA con 16 trade totali, 23 squadre coinvolte e 46 giocatori che hanno cambiato squadra è stata archiviata con buona pace degli insider americani ormai punti di riferimento del web (Adrian Wojnarowski e Shams Charania) e vivrà, nelle prossime ore, delle ultime firme di tutti quei giocatori che, non essendo stati inseriti in scambi, saranno o sono già stati tagliati dalle rispettive franchigie. Le 24 ore appena trascorse hanno ridisegnato in parte i roster di tanti team e cambiato in prospettiva gli equilibri NBA, a partire dai roster positivamente rivoluzionati di 5 squadre su tutte.

Miami Heat

Pat Riley l'ha rifatto. Come succede ormai da anni uno dei GM più apprezzati della lega (con un glorioso passato da allenatore campione NBA) ha tenuto ben nascosti i suoi obiettivi fino agli ultimi giorni per poi affondare il colpo e lucrare su situazioni complesse di altre franchigie alle quali sono stati scaricati asset di secondo piano: pessimi contratti e giocatori di contorno. In estate Miami aveva aggiunto dalla free-agency Avery Bradley e Moe Harkless negli spot di guardia e ala grande. In entrambi i casi però la scelta si era rivelata poco fortunata tra infortuni del primo e rendimento sotto le aspettative del secondo, ed è qui che Riley ha fatto il capolavoro, imbastendo nel giro di 3 ore due trade con Sacramento Kings e Houston Rockets che hanno regalato a coach Erik Spoelstra l'ala Nemanja Bjelica e l'esterno Victor Oladipo, per caratteristiche l'aggiunta ideale da fare nel reparto guardie. Questo rinunciando, semplicemente, ai due acquisti estivi ai quali sono stati aggiungi Kelly Olynyk e Chris Silva per completare i pacchetti. In più, pochi giorni fa, Riley era riuscito a scambiare l'ormai fuori squadra Meyers Leonard per Trevor Ariza e come ciliegina sulla torta, nelle prossime ore, potrebbe arrivare LaMarcus Aldridge in uscita da San Antonio. Tutto questo mantenendo inalterato il core che ha fatto le fortune della squadra lo scorso anno e tenendo praticamente tutti i giocatori più forti, tra veterani e giovani, senza cedere alla tentazione di inserire Tyler Herro, Goran Dragic e Duncan Robinson in alcuna trade. Oggi Miami è più lunga, ha più esperienza, più soluzioni offensive e soprattutto ha meno paura dei Nets.

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Denver Nuggets

A Denver mancava essenzialmente un giocatore rispetto alla scorsa stagione chiusa con le finali di Conference perse contro i Lakers: Jerami Grant. La voglia dell'ala di essere protagonista e avere più tiri e responsabilità, come sta avvenendo oggi a Detroit, ha reso impossibile il rinnovo in estate e, da allora, la squadra del Colorado non era riuscita a colmare quello spot con un giocatore capace di offrire la stessa versatilità offensiva e difensiva. Giovedì sera invece, in cambio di un sacrificio tutto sommato esiguo (Gary Harris era ormai un 3&D con sempre meno pericolosità dal perimetro, oltre al talento finora inespresso RJ Hampton e a una prima scelta futura) i Nuggets sono riusciti a aggiungere un piccolo clone di Grant ma con potenziale ancora maggiore se possibile, ovvero Aaron Gordon, uno dei più ricercati tra i giocatori dati in sicura uscita. Per coprire le spalle di Jokic, in più e regalarsi in big-man che potesse offrire minuti di qualità in difesa, Denver si è regalata il ritorno di JaVale McGee, che rappresenta un'aggiunta positiva e con caratteristiche diverse dai lunghi già a roster.

Orlando Magic

Saper schiacciare in modo definitivo sul tasto reset dopo tanti anni di indecisione merita solo complimenti, al coraggio. Che questi Magic non avessero futuro con l'attuale assetto lo diceva la classifica (penultimi a Est) e le rivoluzione a metà avrebbe solo lasciato ulteriori giocatori scontenti a roster. E quindi fuori Nikola Vucevic, Aaron Gordon, Evan Fournier, Al Farouq Aminu e Gary Clark per un totale di 3 prime scelte (due protette dai Bulls), 2 seconde scelte, Gary Harris, due giovani dei quali si attende l'esplosione come RJ Hampton e Wendell Carter Jr, più Otto Porter Jr che sarà quasi certamente tagliato. Resta Terrence Ross della vecchia guardia, assieme ai giovani Fultz, Isaac, Bamba, Anthony, ai quali si chiederanno anni di crescita e sacrifici nell'attesa di trasformare le scelte in ulteriori gioielli al draft. Nell'immediato una decisione dolorosa, ma la franchigia così come strutturata non aveva futuro mentre oggi un obiettivo c'è: perdere il più possibile e ambire a una scelta da lottery.

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Chicago Bulls

Chicago ha deciso di uscire dalle sabbie mobili di una squadra con troppi alti e bassi che in più occasioni da inizio anno ha visto Zach LaVine predicare nel deserto. Aggiungere Nikola Vucevic, un All-Star alla miglior stagione in carriera, è un modo legittimo per provare a elevarsi rispetto alla mole di squadre ferme nel limbo della Eastern Conference e a ridosso delle prime della classe. Il prezzo da pagare non è stato esattamente bassissimo, ma il modo in cui la nuova combo LaVine-Vucevic si sposerà nella metà campo offensiva regalerà le prime soddisfazioni dopo anni di deserto tecnico e tattico. La metà campo difensiva, invece, piangerà e non poco, ma il tentativo in extremis per Lonzo Ball si è chiuso con un arrivederci alla prossima estate e il giocatore attualmente ai Pelicans sembra poter essere uno di quei tasselli capaci di offrire grandi certezze anche nella metà campo oggi debole dei Bulls. La sicurezza resta quella aggiunta da qualche mese in front-office, il GM Arturas Karnisovas. Che come obiettivo si è posto quello di tirare i Bulls fuori dalla mediocrità. La rivoluzione è iniziata giovedì sera.

Portland Trail Blazers

Fuori Gary Trent Jr, dentro Norman Powell. Un tiratore e giocatore in forte ascesa contro un esterno alla miglior stagione della carriera, ma soprattutto un giocatore in scadenza contro un giocatore che vanta un'opzione da 11.6 milioni che (si spera) verrà esercitata in estate. A Damian Lillard e CJ McCollum si aggiunge un'altra, elettrizzante bocca da fuoco nel reparto esterni dei Blazers che tuttavia, pur vigili nel provare a cambiare le tante pedine di contorno rispetto alle super-star del roster, continuano a peccare di specialisti difensivi che facciano fare il salto di qualità sempre mancato negli ultimi anni (sono attualmente 29esimi per efficienza difensiva, lo scorso anno erano 28esimi). L"intenzione a questo punto è segnare un punto in più degli avversari e in questo momento nessuno vanta le bocche da fuoco a disposizione dei Trail Blazers, che per l'ennesima volta hanno trovato il modo fare un ulteriore passo per consolidarsi come autentica mina vagante della Western Conference aggiungendo uno scorer di volume e gettando definitivamente la maschera: proviamoci e subito.

Dallas Mavericks

Dallas ha cambiato marcia nell'ultimo mese ma anche nel caso dei texani la metà campo difensiva resta la vera nota dolente. In questa direzione non vanno di certo i due acquisti last-minute di giovedì, JJ Redick e il nostri Nicolò Melli, due giocatori ormai ai margini dei Pelicans e che offrono a Carlisle una rinnovata pericolosità dal perimetro persa dopo l'addio mai realmente metabolizzato di Seth Curry. Il sacrificio richiesto (James Johnson, Wes Iwundu e una seconda scelta) è stato praticamente minimo e offre comunque la scappatoia estiva essendo i due in scadenza di contratto. Un futuro tesoretto 17 milioni complessivi che, sommati ai 19 di Tim Hardaway Jr e ai 7.5 tra Boban Marjanovic e Willie Cauley-Stein (opzione a favore del team di 4 milioni) rende Dallas una delle squadre maggiormente accreditate ad aggiungere una stella. Quella che consentirebbe il definitivo salto in avanti del progetto attorno a Luka Doncic. Che però, nel frattempo, sa di poter contare su due ulteriori bersagli per i suoi fantastici scarichi.

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