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Folle rissa tra Lakers e Pistons, LeBron James espulso per un colpo a Stewart

Dopo Miami Heat-Denver Nuggets e lo scontro Jokic-Morris, l’NBA torna a fare i conti con risse e nervosismo. E stavolta, tra i protagonisti, c’è anche il “Re”.
A cura di Luca Mazzella
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L’NBA continua a regalare notti infuocate e un nervosismo alquanto anomalo per essere appena nel primo mese di stagione regolare. Durante Pistons-Lakers, partita vinta in rimonta dai giallo-viola per 121-116 grazie alle giocate decisive di Anthony Davis (30 punti, 10 rimbalzi, 6 assist, 4 palle recuperate e 5 stoppate) sulle due metà campo e ad un Russell Westbrook finalmente positivo nell’attacco di Vogel e vicino alla tripla doppia (26 punti, 10 assist e 9 rimbalzi) è andata in scena una rissa destinata a far discutere a lungo. Anche perché, stavolta, ad essere coinvolto è LeBron James, espulso per un flagrant 2 (fallo antisportivo) dopo aver colpito in pieno volto il centro di Detroit Isaiah Stewart. Un pugno che ha ferito Stewart provocandone una violenta reazione fortunatamente contenuta da tutti i presenti sul parquet.

Il colpo a rimbalzo

Durante un tiro libero di Jerami Grant a inizio terzo quarto coi Lakers sotto di 12 lunghezze, James e il lungo dei Pistons si sono allacciati per andare a rimbalzo con il 6 dei Lakers che, nel reagire e sbracciare, ha colpito Stewart all'altezza del sopracciglio, causandone in pochi secondi il sanguinamento. Quella che sembrava essere una "semplice" reazione muso contro muso del big-man classe 2001 e si è invece trasformata in una vera e propria caccia all’uomo, con decine di coraggiosi volontari che ne hanno contenuto la reazione veemente evitando guai peggiori.

Dalle immagini e dai replay mandati in onda subito dopo si coglie quello che non è affatto un gesto involontario di James, che allarga il braccio certamente senza intenzione di far male, ma consapevole di colpire l’avversario e quindi punito per il "Contatto non necessario ed eccessivo sopra il livello delle spalle" e immediata espulsione.

A nulla sono servite le immediate scuse di LeBron dal momento che Stewart, col volto grondante di sangue, ha fatto seguire a pochi secondi di apparente calma una furia lunga 2 minuti coi vari Cade Cunningham, DeAndre Jordan, Russell Westbrook ben attenti a evitare uno scontro che avrebbe potuto causare guai peggiori per l’incolumità di James. Dopo i vari replay, anche per il lungo di Detroit, che in più occasioni ha tentato di liberarsi dei compagni e degli assistenti che subito lo hanno circondato per fermare ogni reazione violenta, è scattata l'espulsione per doppio tecnico.

A questo punto è lecito attendersi punizioni esemplari della lega, che solitamente in questi casi non risparmia il pugno duro. E che, dopo quanto avvenuto tra Jokic e Morris, proverà a essere più incisiva nel mettere in guardia tutti i giocatori per evitare ulteriori spiacevoli episodi come questo.

Seconda espulsione in carriera per James, ma la striscia è salva

Per James si tratta della seconda espulsione in carriera dopo quella della stagione 2017-18 nella sfida contro Miami (ai tempi dei Cleveland Cavaliers). E per gli amanti dei record, si tratta di una sanzione che non ha fatto tuttavia cadere la striscia di partite consecutive con almeno 10 punti di LeBron , iniziata il 5 gennaio 2007, ancora attiva a quota 1048 gare. Per un soffio, oltre a una serata da incubo e a un nervosismo che – tornando alla gara – sembra in qualche modo aver poi scosso i Lakers che hanno vinto con una prepotente rimonta la sfida, uno dei record più incredibili della carriera del nativo di Akron non è caduto.

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