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Eurobasket delle stelle: da Doncic a Jokic, in campo vanno i giganti della NBA

A rendere speciale questa edizione del torneo continentale sono i grosso calibri che giocano in America. In 4 città diverse le 24 squadre partecipanti giocheranno in una prima fase di 4 gironi (Milano, Tblisi, Praga e Colonia) da 6 squadre ciascuno.
A cura di Luca Mazzella
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Ci siamo, inizia lo show. Con la prima palla a due che si alzerà oggi alle 13:30 tra la Spagna di Sergio Scariolo e la Bulgaria (girone A), e a seguire altre 5 partite compresi i big-match di giornata Slovenia-Lituania e Francia-Germania, rispettivamente alle 17:15 e alle 20:30 (Sky Sport e Eleven Sports), che vedrà subito alcune stelle del torneo in campo come Luka Doncic e Rudy Gobert contro temibilissime avversarie candidate al ruolo di sorprese della rassegna, partono ufficialmente gli Europei di Basket. Una rassegna, quella continentale, che manca dal 2017, edizione vinta dalla Slovenia della coppia Dragic-Doncic, allora poco più che maggiorenne, in finale contro la Serbia. Il torneo che inizierà oggi, dopo ben 5 anni di astinenza, promette di regalare scintille visti i tanti giocatori NBA che hanno sposato le cause delle rispettive Nazionali, lanciando la sfida alla conquista dell'oro continentale.

Il formato itinerante: 4 città diverse e Berlino sede finale

In 4 città diverse le 24 squadre partecipanti giocheranno in una prima fase di 4 gironi (Milano, Tblisi, Praga e Colonia) da 6 squadre ciascuno, che si sfideranno da oggi all'8 settembre per il miglior piazzamento in classifica ovvero uno spot tra la prima e la quarta posizione. La seconda fase, quella a eliminazione diretta, è prevista dal 10 settembre a Berlino, con la finalissima che si disputerà il 18 settembre alla 02 Arena. Le partite saranno visibili sulla piattaforma streaming Eleven Sports (tutte le gare) e su Sky Sport, che trasmetterà 3 partite al giorno della prima fase più tutte le gare ad eliminazione diretta. E, ovviamente, tutti i match dell'Italbasket.

I Giganti NBA in campo

Come detto, a rendere potenzialmente speciale questa edizione degli Europei ci penseranno i grossi calibri NBA che, a dispetto dei tanti impegni e di un calendario americano sempre più fitto, hanno dimostrato una volta di più l'attaccamento ai colori nazionali, rinunciando alle lunghe off-season per preparare al meglio la scalata al metallo più prezioso. I nomi sui quali gli appassionati ripongono maggiori aspettative, neanche a dirlo, sono molti.

Luka Doncic: il nativo di Lubiana ha già dimostrato, in tenera età, di poter condurre la sua squadra alla vittoria anche senza altre superstar al suo fianco. Un banco di prova interessante se si pensa che il go-to-guy dell'edizione 2017, Goran Dragic, pur essendo ancora protagonista con tiri pesanti e capacità di supportare il compagno di reparto nella creazione di gioco, non è più un ragazzino e potrà offrire un supporto al numero 77 ben diverso da quello decisivo di 5 anni fa, quando anzi si può dire che il mancino fosse il vero terminale della squadra. Con Doncic in campo la Slovenia tende a vincerle tutte o quasi e il quarto posto centrato a Tokyo, alla prima Olimpiade della storia della Nazionale, è lì a dimostrarlo. L'Europero sarà un banco di prova stimolante sia per ammirare la capacità di Luka di elevare il suo contorno, che per i possibili faccia a faccia con altre superstar della lega.

Giannis Antetokounmpo: ecco, a proposito di star. Una finale tra Grecia e Slovenia renderebbe di certo felici gli organizzatori del torneo, che vedrebbero uno di fronte all'altro due dei volti più rappresentativi non solo del basket europeo ma di quello mondiale. Dopo 2 MVP, un titolo NBA e una progressione impressionante nelle classifiche all-time e di gradimento dei tifosi, a Giannis manca un capolavoro in canotta ellenica per raggiungere uno dei pochi risultati positivi che gli mancano. L'eliminazione subita dal Brasile brucia ancora, così come le modalità con cui arrivò. Oggi il nativo di Sepolia dovrebbe aver capito come sfruttare al massimo il suo strapotere senza subire le mosse avversarie.

Nikola Jokic: se Giannis Antetokounmpo è 2 volte MVP ma "solo" degli anni 2019 e 2020, Jokic è invece il 2 volte vincitore del premio in carica. Anche la sua Serbia è una di quelle squadre ad aver raccolto in questi anni molto meno di quanto seminato e del talento a disposizione e se c'è un roster su cui oggi sembra pendere la spada di Damocle della vittoria a ogni costo, non si va tanto lontani da qui nella ricerca. Con Pesic al comando, anche al duro costo di sacrifici eccellenti come quello di Teodosic, si può sperare di arrivare in fondo. Basta dare palla a Jokic e lasciargli dipingere pallacanestro.

Rudy Gobert: il centro ex Utah, da questa estate ai Timberwolves, è un giocatore offensivamente complesso da gestire e molto più dipendente dagli assist dei compagni che dalla capacità di inventare da solo, ma in difesa nessun roster in Europa può permettersi un fenomeno del genere. Se la Francia riuscirà a trovare fluidità in attacco, nella propria metà campo Rudy sarà il muro invalicabile in grado di condizionare le scelte di ogni avversario.

Domantas Sabonis e Jonas Valanciunas: chi l'ha detto che nel basket di oggi il doppio lungo è una specie in via d'estinzione? La Lituania che continua a scalare rapidamente posizioni nel ranking FIBA e che arriva da un mese di agosto senza sconfitte in gare ufficiali e di amichevoli poggerà tutte le sue fortune sull'assortimento perfetto che i due big-men di Kings e Pelicans stanno dimostrando di avere. La dimensione perimetrale di entrambi, la capacità di cercarsi spesso in alto basso e il playmaking fin troppo sottovalutato del figlio di Arvydas rappresentano un mix complesso da arginare per ogni squadra. Trovato il modo di funzionare bene anche in difesa, le Twin Towers lituane punteranno alla medaglia.

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