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Beffa pazzesca per Kyrie Irving: appena riammesso in squadra dai Nets è positivo al Covid

Che beffa per i Nets: Kyrie Irving, riammesso in squadra a causa delle tante defezioni, è risultato positivo al Covid. Il primo dei tamponi effettuati prima di poter essere riammesso agli allenamenti con il team ha dato esito positivo. Il giocatore è già in isolamento.
A cura di Luca Mazzella
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Incredibile ma vero. A nemmeno 24 ore dalla clamorosa decisione dei Brooklyn Nets di reintegrare in squadra il non vaccinato Kyrie Irving, arriva la notizia beffa: il giocatore è appena entrato nel protocollo covid in quanto positivo al primo dei 5 tamponi che avrebbe dovuto "superare" per essere riammesso agli allenamenti con la squadra. Questo vuol dire che Kyrie, prima di tornare ad allenarsi, dovrà esibire 5 tamponi consecutivi negativi e restare nel protocollo anti-covid, che nel caso dei non vaccinati prevede termini diversi, per almeno 10 giorni. La point-guard si aggiunge agli altri 8 giocatori dei Nets attualmente nel protocollo per positività/contatto e segue di pochissimi minuti la notizia dell’ingresso anche di Kevin Durant tra i giocatori colpiti.

Irving, una volta rientrato, potrà comunque giocare le sole partite in trasferta (ad eccezione di quelle in Canada, a San Francisco e contro i Knicks) alla luce della legislazione dello Stato di New York che gli vieta di prendere parte a eventi sportivi da non vaccinato. E nonostante la scelta dei Nets di non usarlo part-time, c’è stato il ripensamento delle ultime ore a causa delle tante defezioni, poi giustificato dalle parole del proprietario della franchigia Joe Tsai che ha ammesso di avere solo un obiettivo, quello di vincere il titolo.

L’NBA continua a perdere pezzi

Nel frattempo, l’impennata di contagi non stenta a fermarsi, e per una Brooklyn squadra più colpita attualmente ci sono i Cavs alle prese con la positività di Evan Mobley e in generale 57 giocatori (l'11.5% del totale) nel protocollo anti-covid. Si viaggia a ritmi preoccupanti in vista del Christmas Day, che a questo punto rischia di essere un appuntamento per pochi intimi.

La lega, nel frattempo, sta già meditando di estendere la possibilità per le varie squadre di ricorrere alla hardship exception, eccezione inserita per consentire ai roster più colpiti dal covid di aggiungere giocatori con contratti di 10 giorni. Brooklyn ha già fatto ricorso a queste firme extra per Langston Galloway, James Ennis III, Shaquille Harrison e Wenyen Gabriel, ultimo in ordine di tempo e prelevato direttamente dalla G-League.

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