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Sparge le ceneri dell’amico morto sul ghiaccio, tifoso bandito dalla squadra di NHL: niente finale

“Lo tenevamo in una piccola borsa, abbiamo portato Kyle al di là della balaustra e poi sul ghiaccio. So nel mio cuore che è lì che voleva essere”: questo gesto è costato caro ad un tifoso dei Colorado Avalanche.
A cura di Paolo Fiorenza
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L'amore per la propria squadra del cuore è per sempre, ha pensato un tifoso dei Colorado Avalanche, squadra della National Hockey League che in questi giorni si sta giocando le finali della Stanley Cup ed è avanti 3-2 alla vigilia di gara 6 che si disputerà lunedì notte in casa dei Tampa Bay Lightning. Il tifoso in questione aveva un caro amico che era anch'egli un sostenitore appassionato della franchigia di Denver ed alla sua morte ha ritenuto doveroso fare un gesto estremo per onorarne la memoria: spargerne le ceneri sul ghiaccio della Ball Arena.

"Lo tenevamo in una piccola borsa – ha spiegato Ryan Clark – Abbiamo portato Kyle al di là della balaustra e poi sul ghiaccio. Un usciere si è avvicinato e mi ha detto: ‘Ehi amico, cos'era quello?'. Io gli ho risposto: ‘Beh, ad essere onesto con te, quello era il mio migliore amico Kyle. È morto' ". La vicenda ha avuto luogo lo scorso 8 gennaio, Kyle Stark era morto inaspettatamente alla fine di dicembre. Era tifosissimo degli Avalanche: Clark sapeva che sarebbe stato qualcosa che il suo caro amico avrebbe voluto.

I Colorado Avalanche festeggiano dopo aver segnato un gol nella finale di Stanley Cup
I Colorado Avalanche festeggiano dopo aver segnato un gol nella finale di Stanley Cup

"Quando mi viene chiesto costantemente ‘dove pensi che sia?', bene, quella macchina che pulisce e leviga il ghiaccio lo ha portato su tutto il campo – ha continuato Clark, che d'altro canto si rende bene conto di aver fatto qualcosa di non propriamente ortodosso – Realisticamente non è stata l'idea più brillante. Ma, nel mio cuore, era il modo migliore per rendere omaggio al mio amico per ciò che amava veramente più di ogni altra cosa al mondo".

Ed infatti gli Avalanche non l'hanno presa benissimo, vietando l'ingresso a Clark nell'impianto: da quel giorno non ha potuto assistere a nessuna partita casalinga della squadra. Un grande rimpianto, visto che proprio quest'anno la franchigia di Denver ha fatto una cavalcata straordinaria che l'ha portata a giocarsi la Stanley Cup: in caso di vittoria, sarebbe il primo titolo portato in Colorado dal 2001. "Ma io rifarei tutto da capo con il più grande sorriso, come ho fatto l'altra volta. So nel mio cuore che è lì che voleva essere", ha concluso Ryan.

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