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Scontata metà della pena per omicidio: Pistorius chiede la libertà vigilata per buona condotta

Oscar Pistorius potrebbe presto uscire dal carcere e proseguire il resto della condanna in stato di libertà vigilata. Ciò è consentito dopo il superamento della metà della pena per buona condotta (entrato nel 2013 per l’assassinio della compagna Reeva Steenkamp, è stato condannato a 13 anni e 5 mesi). Prima però, serve una relazione dello psicologo e dei servizi sociali, ma soprattutto un confronto “riparatorio” con i genitori della vittima.
A cura di Alessio Pediglieri
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Oscar Pistorius è in carcere dallo scorso 2013, anno in cui nella notte di San Valentino aveva assassinato la compagna d'allora, la modella Reeva Steenkamp, omicidio per cui era stato condannato ad una pena di 13 anni e 5 mesi. Adesso, che metà della reclusione è stata raggiunta, l'ex atleta paralimpico ha fatto richiesta di poter venire scarcerato, chiedendo la libertà condizionale per buona condotta. Una ipotesi che si potrebbe trasformare in realtà nelle prossime settimane.

A rinviare ogni decisione è stato il giudice che ha accolto la richiesta della famiglia della vittima di posticipare il confronto con lo stesso Pistorius. Infatti, perché si possa ottenere la libertà dev'essere prima effettuata una procedura di "giustizia riparativa", con un confronto tra l'accusato e i parenti della vittima che doveva inizialmente avvenire ai primi di giugno. E che adesso è a data da stabilirsi.

Pistorius ha raggiunto la metà della condanna lo scorso luglio ma la possibilità di tornare libero non è per nulla automatica. Anche se riuscisse ad ottenere la scarcerazione vivrebbe comunque in uno stato di libertà vigilata e servirà anche una relazione di uno psicologo, lo stesso che negli anni in carcere ha avuto sotto cura Pistorius e che dovrà relazionare sulla effettiva possibilità di riabilitarlo con la scarcerazione. Servirà anche una relazione da parte degli assistenti sociali.

Sull'accaduto la difesa di Pistorius non è mai mutata nel corso degli anni. Il 34enne ex atleta ha sempre sostenuto di aver scambiato la fidanzata per un intruso quando ha sparato quattro proiettili di grosso calibro attraverso la porta del bagno chiusa a chiave. Adesso i genitori di Reeva, June e Barry Steenkamp, devono affrontare un'altra terribile prova: quando sono stati contattati per la prima volta dai servizi carcerari, hanno ricevuto la notizia come un vero e proprio shock. "Erano sconvolti" ha spiegato il loro avvocato "Si è riaperta una ferita". Sulla possibilità della liberazione di Pistorius è intervenuto anche il padre di Oscar, Henke: "La nostra compassione e le nostre condoglianze vanno sempre ai familiari di Reeva".

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