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McGregor all’attacco, accuse incestuose: “È figlio di suo cugino”. Poi cancella tutto

Conor Mc Gregor si è lasciato alle spalle la vacanza in Italia, l’aggressione selvaggia a Francesco Facchinetti in un albergo di Roma e la conseguente querela del DJ milanese, ma quanto accaduto nel nostro Paese non sembra averlo indotto a tenere un profilo più basso. L’ultimo messaggio social è completamente fuori controllo.
A cura di Paolo Fiorenza
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Mentre Conor McGregor è tornato ad allenarsi nella sua Dublino per recuperare al meglio dalla frattura alla tibia con cui nello scorso luglio si è concluso l'incontro UFC perso contro Poirier, il 33enne irlandese continua a mostrarsi completamente fuori controllo all'esterno dell'ottagono. Lo sa bene a proprie spese Francesco Facchinetti, che ha rischiato conseguenze gravissime quando McGregor lo ha colpito in pieno volto con un devastante pugno a distanza ravvicinata nella notte di sabato 16 ottobre a Roma.

L'aggressione selvaggia – del tutto immotivata secondo le testimonianze dei presenti – avvenuta durante una festicciola tra amici all'hotel St. Regis e le conseguenti polemiche e code giudiziarie in Italia, non hanno indotto il lottatore di arti marziali miste a tenere un profilo più basso, anzi le sue intemperanze continuano senza nessun freno anche dopo aver lasciato il nostro Paese e fatto ritorno in Irlanda. "Ho vinto tutto, mi resta solo di ucciderti", è stata la minaccia diretta a Tony Ferguson. Un pugno in faccia insomma sembra il meno, se questo è il livello di obiettivi da realizzare.

Nelle ultime ore, poi, McGregor ha postato un altro tweet indirizzato stavolta a Islam Makhachev, 30enne lottatore russo allenato dalla leggenda dell'UFC Khabib Nurmagomedov, che sabato scorso ha battuto Dan Hooker a UFC 267, nell'Etihad Arena di Abu Dhabi. La prova di Makhachev è stata spettacolare: ha impiegato solo due minuti e 25 secondi per ottenere la vittoria per sottomissione al primo round, allungando la sua striscia di imbattibilità a 9 incontri.

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McGregor ha dunque voluto dire la sua, ma non da un punto di vista esattamente tecnico. "Lui è figlio di suo cugino, si può dire", è stata l'accusa incestuosa impregnata di xenofobia rivolta a Makhachev, a voler sottintendere che nella cultura del russo, originario del Daghestan, i rapporti tra consanguinei siano normali. Non è la prima volta che l'irlandese lancia insulti contro il popolo del Daghestan, lo aveva fatto già recentemente in uno scambio di ‘complimenti' con Khabib, anch'egli originario del Paese caucasico ed avversario sull'ottagono di McGregor 3 anni fa, quando sconfisse l'irlandese per sottomissione al quarto round. Il tweet contro Makhachev ha avuto vita breve: dopo un po' infatti è stato cancellato da McGregor. Quello che non si può cancellare è lo stato completamente alterato del lottatore irlandese, che dovrà attendere il prossimo anno per tornare in azione.

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