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Caso McGregor, l’hotel: “Abbiamo dato alla polizia tutti i video”. Ma uno non esiste

Martedì è stata depositata la querela di Francesco Facchinetti nei confronti di Conor McGregor, che lo aggredì brutalmente in una sala privata dell’hotel St. Regis di Roma nella notte tra sabato e domenica. L’albergo della capitale “ha condiviso con la polizia tutte le telecamere a circuito chiuso disponibili”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Francesco Facchinetti ha presentato querela martedì scorso contro Conor McGregor, dando seguito a quanto aveva promesso all'indomani della selvaggia aggressione subita per mano del lottatore irlandese nella notte tra sabato e domenica in una saletta privata dell'hotel St. Regis a Roma. La querela è stata presentata dal produttore milanese presso i carabinieri di Mariano Comense, visto che la prognosi di 15 giorni non consente di procedere d'ufficio (occorre che siano almeno 21). Facchinetti e tutti quelli che in questi giorni lo stanno sostenendo ed incitando ad andare avanti si aspettano adesso che il 33enne di Dublino venga punito per una condotta non solo inspiegabile secondo tutti i presenti, ma anche pericolosa al punto da mettere a repentaglio la vita di chiunque in qualsiasi momento.

Le testimonianze del DJ, della sua futura moglie Bella Thorne e dell'amico Benjamin Mascolo sono tutte concordi nel descrivere nei dettagli l'esplosione di rabbia di McGregor che ha prodotto il devastante cazzotto in faccia che ha fatto volare via Facchinetti. Adesso il produttore si aspetta che la parola decisiva sulla vicenda sia messa dai video delle telecamere a circuito chiuso dell'hotel St. Regis, presupponendo che un albergo a cinque stelle di quel livello abbia una copertura totale su quanto avviene all'interno del suo edificio.

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Nei giorni scorsi tuttavia Facchinetti aveva lanciato dei sospetti in un paio di storie Instagram, dicendo che il suo avvocato aveva chiesto i video in questione: "E se non ce li danno tutti forse c'è qualcosa da nascondere… e non è solo l'aggressione". E poi ancora, con frase profetica: "Speriamo di non aver sorprese del tipo ‘Ci scusiamo ma il video della sala dove è accaduto il fatto non lo abbiamo' ". Ebbene, è esattamente così: il video della sala riunioni in cui è avvenuta l'aggressione di Conor McGregor a Francesco Facchinetti non esiste, svela Repubblica, perché è l'unico locale nell'intero hotel St. Regis in cui non ci sono telecamere. Il motivo? Paradossalmente è proprio nel livello altissimo dell'albergo romano: si tratta infatti di una sala che spesso ospita riunioni private dei capi di Stato che vengono a Roma, quindi non c'è videosorveglianza per comprensibili motivi di privacy.

Contattato dalla CNN, un portavoce del St. Regis di Roma ha affermato che la sicurezza e l'incolumità degli ospiti e dei dipendenti è la priorità assoluta dell'hotel, spiegando che i video disponibili già sono stati consegnati alle forze dell'ordine: "Continuiamo ad offrire alla polizia il nostro pieno sostegno nelle loro indagini e abbiamo condiviso con loro tutte le telecamere a circuito chiuso disponibili". Tutte dunque, tranne ovviamente quella che non esiste e che avrebbe potuto fare luce sulle ombre che circondano la vicenda. Al suo posto resta il mistero alimentato dalle ultime parole di Facchinetti a Le Iene: "I filmati vi racconteranno qualcosa di molto interessante su chi è Conor McGregor, chi li vedrà capirà perché è arrivato a fare quel tipo di gesto". Cosa è davvero successo all'hotel St. Regis in una notte romana di ottobre?

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