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Marcell Jacobs: “Lo ius soli? Non mi interessa la politica, non voglio essere usato”

Il vincitore dei 100 metri piani delle Olimpiadi di Tokyo, nonché medaglia d’oro con la staffetta 4×100, ha risposto a una domanda sullo ius soli. Queste le parole di Marcell Jacobs: “Lo ius soli? Non mi interessa la politica, non voglio essere usato. Io faccio l’atleta. Voglio essere un simbolo per quello che faccio in pista”.
A cura di Alessio Morra
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Il tema dello ius soli è tornato con prepotenza nel dibattito nazionale già durante le Olimpiadi. Il presidente del Coni Giovanni Malagò poi durante la conferenza stampa in cui si è parlato delle grandi imprese dello sport italiano, che a Tokyo ha conquistato 40 medaglie olimpiche, è tornato sul tema dello ius soli, dicendo di anticipare l'iter burocratico per lo ius soli sportivo:

È un’Italia multietnica e super integrata. Abbiamo portato per la prima volta atleti provenienti da tutte delle regioni e province autonome d’Italia e atleti nati in tutti e cinque i continenti. La nostra proposta è di anticipare l’iter burocratico per lo ius soli sportivo, che ad oggi è infernale, un girone dantesco. È vero che a 18 anni puoi fare quello che vuoi, ma se aspetti il momento per fare la pratica hai perso una persona. A volte ci sono tre anni di gestazione e nel frattempo, se l’atleta non ha potuto vestire la maglia azzurra, o smette, o va nel suo paese di origine, oppure peggio arriva qualcun altro che studia la pratica e in un minuto gli dà cittadinanza e soldi.

Marcell Jacobs è stata la stella delle Olimpiadi, ha vinto i 100 metripiani e pure l'oro con la staffetta 4×100. La stella dell'Italia e uno dei grandissimi protagonisti dei Giochi di Tokyo. In un'intervista rilasciata a ‘Il Foglio', l'atleta ha risposto anche a una domanda sul tema dello ius soli: "Non mi interessa, non sono preparato su questo tema. Non voglio essere usato. Sono ignorante in materia, e francamente questa roba mi interessa il giusto. Sono tornato in Italia da poche ore e non ho letto nulla su questo argomento. Direi cose per accontentare o scontentare qualcuno. Faccio l’atleta. Voglio essere un simbolo per quello che faccio in pista".

L'azzurro, nato nel 1994 a El Paso nel Texas e che per questo ha la doppia cittadinanza italiana (da parte di madre) e americana (di padre), ha risposto a una domanda anche sulle Olimpiadi 2024 che sarebbero potute tenersi a Roma: "Un vero peccato. Dopo un’Olimpiade così sarebbe stato il top disputare la prossima a Roma. Mi è dispiaciuto. Tuttavia siamo carichissimi per Parigi".

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