L’ultimo saluto a Viola Parigi, morta a 17 anni per un tumore: “Pattineremo sempre con te”
Un tumore aggressivo, scoperto a febbraio scorso ha tolto a Viola Parigi tutto. Martedì scorso è morta a 17 anni per quel brutto male che l'ha sottratta agli affetti più cari, al mondo del pattinaggio a rotelle che era diventato un sogno a occhi aperti con la convocazione per un collegiale in azzurro. La notizia della sua scomparsa ha sconvolto tutti. L'istituto tecnico "Marco Polo" che frequentava a Firenze ha lanciato in aria palloncini colorati per ricordarla e darle un ultimo saluto con il sottofondo delle canzoni che più amava. Le attività scolastiche si sono fermate per un minuto, sessanta secondi di silenzio troppo duro da raccontare. "Non ti dimenticheremo mai – dice il preside, Ludovico Arte -. Nei corridoi si incontravano insegnanti e studenti in lacrime".
La pagina Facebook della società nella quale la ragazza coltivava la propria passione, l'Oltrarno pattinaggio, è stata invasa da messaggi di cordoglio: "Riposa in pace, angelo" o ancora "pattineremo sempre con te, Viola". La società di calcio (Upd Isolotto) di cui il padre, Alessandro, è stato presidente avvierà una sottoscrizione a sostegno di un'associazione che è stata al fianco della famiglia di Viola in questi mesi durissimi.
La Federazione italiana degli sport rotellistici ha postato la foto della ragazza mentre eseguiva un esercizio, un'esibizione che narra molto della sua dedizione. Un'immagine che ferma il tempo e rende difficile accettare la sua scomparsa. La malattia aveva manifestato i primi sintomi in maniera devastante, minando equilibrio e forza fisica. Il cancro le ha dato uno spintone e l'ha buttata a terra nel fiore degli anni: non sono servite né operazione né terapie per rialzarsi.
Era una ragazza fantastica, piena di vita e sempre sorridente – le parole del papà, Alessandro, nell'intervista al giornale La Nazione -. Affezionatissima alla famiglia, alla scuola e al suo grande amore, il pattinaggio. Era veramente brava, aveva fatto campionati nazionali ed era anche stata chiamata dalla Nazionale maggiore.