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La morte della Regina Elisabetta II

L’insulto shock della giocatrice rivolto alla regina Elisabetta II: “Lo stupido cane è morto”

Il tecnico Ronald Griffiths ha provato ridimensionare la portata di quelle frasi, spiegando che dietro quelle parole c’è qualcosa di diverso e più profondo. Le ha inserite a corredo di una riflessione su un “problema più complesso”.
A cura di Maurizio De Santis
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La giocatrice di rugby australiana, Caitlin Moran, è stata punita dalla federazione per un post condiviso sui social nel quale insultava la regina Elisabetta II dopo la sua morte.
La giocatrice di rugby australiana, Caitlin Moran, è stata punita dalla federazione per un post condiviso sui social nel quale insultava la regina Elisabetta II dopo la sua morte.
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Stipendio decurtato con una multa pari al 25% e una giornata di sospensione. La NRLW (National Rugby League femminile) australiana non ha fatto sconti a Caitlin Moran, la giocatrice del Newcastle Knights che alla notizia della morte della regina Elisabetta II era finita nel mirino della critica per aver postato un messaggio su Instagram offensivo nei confronti di Sua Maestà. Parole che, in questi giorni caratterizzati dal lutto sancito nel Regno Unito, erano state definite scandalose.

Superficialità, mancanza di tatto e rispetto, volgarità. Commento inaccettabile date le circostanze. Alla giovane rugbista ne hanno dette di tutti i colori, oltre agli insulti che ha ricevuto. La sua federazione ha interpretato quella sortita – cancellata dai social dopo averla condivisa – come una violazione del codice di condotta e inflitto la punizione a Moran.

La giocatrice dei Newcastle Knights e della nazionale nel mirino per le frasi condivise su Instagram, poi cancellate.
La giocatrice dei Newcastle Knights e della nazionale nel mirino per le frasi condivise su Instagram, poi cancellate.

Un verdetto dinanzi al quale s'è inchinato in club, che null'altro ha potuto fare che accogliere la decisione e lasciare fuori rosa per una gara la tesserata. Contro il St. George-Illawarra Dragons non ci sarà ma ammenda e stop di un turno non saranno sufficienti per espiare la colpa. "Le sarà inoltre richiesto di frequentare l'istruzione e la formazione come raccomandato dal dipartimento del benessere e dell'istruzione della NRL in consultazione con il club e l'Australian Rugby League Indigenous Council – si legge nella nota ufficiale della società -. Inoltre, il club si è impegnato a intraprendere ulteriori programmi educativi per le squadre che militano in NRLW e NRL".

Cosa aveva scritto Moran di così riprovevole? "Todays a good f***ing day, uncle Luke (country singer Luke Coombs) announces his tour, and this dumb dog (Queen Elizabeth) dies. Happy f***ing Friday". In effetti, il tono delle affermazioni è sembrato un po' troppo sopra le righe: "Oggi è una bella, f*****a giornata, lo zio Luke (il cantante country Luke Coombs) annuncia il suo tour e questo cane stupido (Queen Elizabeth) muore. Buon f*****o venerdì".

Il tecnico Ronald Griffiths ha provato ridimensionare la portata di quelle frasi, spiegando che dietro quelle parole c'è qualcosa di diverso e più profondo. Le ha inserite a corredo di una riflessione su un "problema più complesso". Quale? "È un'orgogliosa donna indigena che aveva una forte visione delle ingiustizie storiche. Il rapporto tra gli indigeni e la monarchia è complicato", in riferimento al passato coloniale dell'Inghilterra e all'attuale relazione attraverso il Commonwealth.

Una spiegazione che la federazione non ha preso in considerazione, ritenendo quel post che ha avuto ampio risalto pubblico (anche) in Inghilterra come lesivo dell'immagine della lega stessa di rugby femminile australiano.

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