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Il New York Times incorona il campione olimpico: Marcell Jacobs “nuova eccellenza italiana”

Il campione olimpico nei 100 metri e nella staffetta 4×100, Marcell Jacobs, è descritto dal New York Times un’icona multietnica, un “atletico olimpionico birazziale”, l’esempio di come sia abominevole teorizzare purezza delle origini e il suo successo possa cambiare la prospettiva culturale in una “Nazione in cui alcuni politici populisti hanno cercato il sostegno dell’elettorato demonizzando i migranti neri”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il nuovo volto dell'eccellenza italiana e cosa significa oggi essere campione in un Paese dove all'interno degli stadi capita (ancora) di essere beccato, insultato, fischiato per il colore della pelle. Tra quaranta medaglie ai Giochi nel Sol Levante e la vittoria della Nazionale agli Europei contro l'Inghilterra spicca la sagoma dello sprinter di Desenzano del Garda (Brescia). Marcell Jacobs s'è preso tutto o quasi, gli manca il record del mondo della velocità e ci pensa con un pizzico di vergogna ma per adesso si gode la polvere di stelle di un'estate straordinaria per se stesso e per lo sport nazionale.

Dai sospetti infamanti – sollevati dagli inglesi in un'estate tremenda per le sfide perse – sulla gara che lo ha incoronato campione olimpico a Tokyo nei 100 metri e nella staffetta 4×100, figlio del vento e figlioccio di Usain Bolt fino all'articolo del New York Times che ne fa (anche) un'icona multietnica, un "atletico olimpionico birazziale", l'esempio di come sia abominevole teorizzare purezza delle origini e il suo successo possa cambiare la prospettiva culturale: quella di Jacobs ("padre nero americano, madre bianca italiana", dice il NYT) non è solo una bella storia di integrazione ma anche una folata in faccia a quella parte di politica (e di politici) che ha parlato alla pancia dell'Italia sulla questione dei migranti e dell'accoglienza.

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C'è un passaggio in particolare dell'articolo che spiega bene qual è la visione e la percezione che si ha dall'estero del momento storico vissuto dall'Italia definita una "Nazione in cui alcuni politici populisti hanno cercato il sostegno dell’elettorato demonizzando i migranti neri". La vittoria straordinaria, imprevedibile, dirompente del velocista e dell'uomo "ha allargato la visione del pubblico di come gli atleti italiani, e gli italiani, possano sembrare". E poi c'è un'immagine altrettanto potente: l'abbraccio con Gianmarco Tamberi (oro nel salto in alto) in pista dopo aver riscritto la storia, lasciando di sasso americani e inglesi. What else?

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