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Il CIO annuncia 44 borse di studio per gli atleti rifugiati: parteciperanno alle Olimpiadi del 2024

Il CIO ha annunciato 44 borse di studio dedicate agli atleti rifugiati per aiutarli ad allenarsi per far parte della squadra olimpica dei rifugiati del CIO in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024.
A cura di Vito Lamorte
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In vista della Giornata mondiale del rifugiato, che viene celebrata il 20 giugno per commemorare l'approvazione nel 1951 della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il Comitato olimpico internazionale (CIO) ha annunciato l'elenco di 44 atleti che hanno ricevuto borse di studio dedicate agli atleti rifugiati per aiutarli ad allenarsi per far parte della squadra olimpica dei rifugiati del CIO in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024.

Gli atleti selezionati provengono da 12 paesi, sono ospitati da 16 Comitati Olimpici Nazionali (NOC) nei cinque continenti e gareggiano in 12 discipline. Di questo gruppo iniziale, 23 sono olimpionici che hanno gareggiato come parte del CIO Refugee Olympic Team a Rio 2016 e/o Tokyo 2020, mentre altri tre sono atleti individuali che sono nuovi al programma di borse di studio.

Questo il messaggio del presidente del CIO, Thomas Bach: "Vi diamo il benvenuto nella comunità olimpica e vi auguriamo buona fortuna per la qualificazione. So che periodo difficile è attraversare per qualificarsi ai Giochi Olimpici, quindi ammiriamo come state affrontare la sfida viste tutte le difficoltà che hai superato".

Gli atleti provengono da Afghanistan, Camerun, Congo, Repubblica Democratica del Congo, Eritrea, Etiopia, Iraq, Repubblica islamica dell'Iran, Sud Sudan, Sudan, Siria e Venezuela: i titolari di una borsa di studio saranno impegnati nell'atletica leggera, nel badminton, nella boxe, nella canoa, nel ciclismo, nel judo, nel karate, nel tiro a segno, nel nuoto, nel taekwondo, nel sollevamento pesi e nel wrestling.

Le borse di studio olimpiche per gli atleti rifugiati sono state istituite a seguito della storica partecipazione della prima squadra olimpica di rifugiati ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro nel 2016: il CIO ha voluto aumentare la consapevolezza su questo fenomeno sociale e questo nuovo team venne annunciata per la prima volta al mondo dal presidente Bach all'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 2015. Quella squadra era composta da 10 atleti, ma da quel momento il programma è stato ampliato per supportarli durante la preparazione e la partecipazione a eventi di alto livello. Questa iniziativa ha portato più di 50 titolari di borse di studio per atleti rifugiati a essere supportati nella preparazione ai Giochi Olimpici del 2020, con 29 atleti in 12 discipline diverse che sono stati selezionati e hanno gareggiato a Tokyo.

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