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Bolt è un Illuminato? Forse dall’oro del suo medagliere

Usain Bold è stato recentemente sorpreso nel compiere dei gesti che secondo i complottisti rivelerebbero la sua appartenenza agli Illuminati di Baviera. Si tratta di tesi prive di fondamento.
A cura di Juanne Pili
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Lo sprinter giamaicano Usain Bolt è stato immortalato nel compiere gesti associabili alla massoneria e al satanismo. Secondo i teorici della cospirazione non vi sarebbero altre interpretazioni possibili. Per "satanismo" si intende, secondo i complottisti, l'appartenenza ad una organizzazione para-massonica nota come "Illuminati di Baviera". Come vedremo c'è del vero, infatti gli Illuminati sono esistiti sul serio e nulla vieta che qualcuno possa definirsi tale anche oggi. Il satanismo c'entrerebbe nella misura in cui i primi detrattori delle organizzazioni segrete erano membri del clero che denunciarono le loro tesi come anticristiane, vedremo perché.

La tesi principale che incastrerebbe Bolt è la convinzione che gli appartenenti ad associazioni segrete comunichino tra loro attraverso il linguaggio del corpo. Così quando l'atleta si copre un occhio col palmo della mano questo diviene inevitabilmente un richiamo al terzo occhio, segno massonico presente anche nelle banconote americane: "the eye of providence"; lo stesso vale anche quando fa il gesto dell' "Ok" davanti all'occhio; anche il gesto delle corna più che un richiamo alla musica rock sarebbe un chiaro segno del diavolo. Come mai gli Illuminati usino gesti così facilmente leggibili resta il vero mistero, cosa c'entri arruolare dei corridori olimpici giamaicani ancora meno.

Occhio e piramide tronca. Il problema è che non è mai esistito un simbolismo degli Illuminati come inteso dai complottisti. Il terzo occhio o la piramide tronca non sono nemmeno dei simboli massonici. La massoneria del XVIII e XIX Secolo è tuttavia affascinata dai simboli dell’Egitto. La piramide usata nel Dollaro americano risale ad un'opera del XVII Secolo, "Pyramidographia", di  John Greaves, redatta a seguito di un viaggio in Egitto. L'occhio sopra al triangolo, presentato dal segretario del Congresso americano Charles Thompson nel 1792, ha origini squisitamente cristiane. Oltre a questo Thompson non era massone.

La differenza tra massoneria e altre organizzazioni che vi si ispirarono (come appunto gli Illuminati) è molto importante, molti teorici di complotto spesso fanno confusione. Le origini della massoneria si perdono alle origini delle prime corporazioni medievali, specialmente quelle dei costruttori; il termine massone (mason) significa "muratore". Il vero simbolismo massonico si rifà così agli strumenti dei capi-mastri medievali, tramutandone il senso, legandosi soprattutto ai nuovi valori della modernità, in primis le nuove scoperte scientifiche. Non a caso gran parte della Royal society sarà formata da massoni e occultisti, tra questi anche Newton.

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Origini del complottismo moderno

Una spiegazione di questo tipo di credenze e la facilità con cui riescano ancora ad avere credito può darcela la Storia, visto che proprio la vicenda degli Illuminati di Baviera si colloca alle origini delle teorie di complotto moderne. Come spiegato da Errico Buonanno nel suo lavoro sulle origini storiche del complottismo ("Sarà vero? La menzogna al potere – falsi, sospetti e bufale che hanno fatto la storia", Einaudi, 2009) tre sono le basi fondamentali per creare una setta in età moderna: inventarsi origini antiche; promettere favori e gloria – per quanto spiantati possano essere i suoi membri; ammorbidire le supercazzole dottrinarie con misteri iniziatici – da sciorinare man mano che si passa di grado – e riti suggestivi.

Il complotto della democrazia. E' nel 1796 che si comincia a parlare di complotto degli Illuminati, quando l'abate ex gesuita in esilio a Londra, Augustin Barruel (costretto a fuggire dalla Francia a causa dei giacobini) sostiene l'esistenza di una cospirazione guidata da massoneria, accademie letterarie e Illuminati di Baviera, responsabile della Rivoluzione francese; tra i fautori della cospirazione persino Voltaire. In quest'epoca hanno fatto in tempo a crearsi già altre sette che millantano di appartenere a logge simil massoniche ma con una accessibilità più facile: Rosacroce e Neotemplari in primis. Il meccanismo di formazione era molto semplice: inizialmente degli illustri sconosciuti mettevano in giro manifesti e libelli millantando di essere membri di una organizzazione occulta dalle origini remotissime, custodi di segreti che conferiscono loro poteri immensi. Col tempo il messaggio diventa "virale", come diremmo oggi, e c'è chi comincia seriamente a cercare un contatto con queste organizzazioni; anche grandi pensatori come Cartesio ci cascano. Si arriva ad una seconda fase in cui, intanto che si cercano i membri reali di queste fantomatiche logge, qualcuno prende l'iniziativa di creare delle "filiali" che millantano di essere in contatto con la loggia madre. E' il meccanismo della profezia che si autoadempie. Umberto Eco sarà ispirato dalla storia della formazione di queste società, prima inventate, poi divenute reali; lo si vede molto bene ne "Il pendolo di Foucault".

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Chi erano gli Illuminati di Baviera? Queste sette nascono spesso col bisogno dei singoli da un lato di affrancarsi da una esistenza sentita come mediocre, dall'altro per diffamare organizzazioni che li hanno delusi e umiliati, magari nel tentativo fallito di entrarne a far parte; è così che verranno concepiti i "Monita segreta" per denigrare i Gesuiti. Il caso degli Illuminati di Baviera ha una certa originalità. Il fondatore, Adam Weishaupt, non si limitò a millantare l'esistenza dell'organizzazione, ma la creò sul serio, attorno al 1779. Contava inizialmente ventinove membri. Tra i loro saperi misterici i nuovi ideali illuministi, che loro facevano risalire al culto di Zarathustra, da cui millantavano di discendere. Per la precisione sostenevano di essere una setta persiana esistente fin dalle origini del culto, che risale al 632 d. C. Le logge massoniche in Baviera erano ancora molto poche ed il loro accesso molto limitato, mentre gli Illuminati avevano un sistema decisamente più "aperto": bastava pagare una retta per assurgere al grado successivo, sbloccando nuovi misteri. Arrivati ai gradi più alti probabilmente si aveva accesso alla "verità", ovvero che si trattava di un club di cialtroni, come lo stesso Weishaupt ammetterà rendendolo noto nel 1781 al suo successore, il gran maestro Ludwig von Knigge, un barone di Francoforte. Il suo – spiega Weishaupt in una lettera a Knigge – è stato un "inganno innocente". Eppure fu proprio grazie al nuovo gran maestro che la setta, malgrado le origini fasulle, arrivò a contare tre anni dopo i duemila membri.

Chi di cospirazione ferisce di cospirazione perisce. Gli Illuminati ebbero un certo successo gettando fango contro i "concorrenti" Rosacrociani e Massoni; questi ultimi erano già stati diffamati nel 1747 con un'opera del sacerdote francese Larudan, "I liberi muratori schiacciati", una pietra miliare del complottismo, dove si sosteneva che la massoneria tramasse nell'ombra per creare un "nuovo ordine mondiale" repubblicano, anticristiano e – pensate un po' – dove avrebbe regnato l'uguaglianza, minacciando così lo status quo. Stavolta però i massoni non si limitarono a subire. Nel 1797, un anno dopo le accuse del gesuita Barruel, il massone John Robison rincara la dose pubblicando "Proofs of a conspiracy", dove sostiene che la Francia rivoluzionaria "è caduta sotto tutti i mali degli Illuminati tedeschi".

Siamo tutti coinvolti

In seguito l'organizzazione verrà distrutta mediante persecuzioni giudiziarie da parte dei governi, nonostante fossero notoriamente innocui. E' vero che nel 1901 verrà fondata una setta che si rifà a loro, ma ormai non c'entra niente con gli originali. Ciò che accomuna questa fioritura di sette sono del resto i nuovi ideali democratici. Curioso che oggi appaiano come organizzazioni potentissime volte a instaurare una sorta di dittatura globale. Ciò che ha trasformato questi innocui cialtroni in demoni in realtà erano le paranoie complottiste di singoli reazionari, spesso clericali, ma anche nobili, spaventati dalla Rivoluzione francese e da come le idee liberali si diffondessero facilmente anche nel resto dell'Europa; dottrine strampalate riguardanti il suffragio universale, l'uguaglianza, letture kantiane e addirittura un accenno alla possibilità di una unione di popoli europei. Pericolosissimi cospiratori amici dei governi insomma. Se credete anche ad una sola di queste tesi pentitevi: siete parte del complotto.

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