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Assurda tragedia nel triathlon: schianto mortale in diretta TV, ma la gara continua lo stesso

L’incredibile incidente è avvenuto durante l’ultimo Ironman European Championship di Amburgo, quando la moto di un operatore accreditato si è schiantata contro un corridore che proveniva nel senso opposto. Pilota deceduto sul colpo.
A cura di Alessio Pediglieri
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Una tragedia che si è colorata con le tinte dell'assurdo, durante l'ultimo Ironman European Championship disputatosi ad Amburgo nel fine settimana. Un motociclista, regolarmente accreditato e a seguito della gara di bici su strada – una delle tre prove in programma – è morto sul colpo dopo essersi scontrato con un atleta che stava procedendo in senso opposto. Lo schianto è stato terribile: per il pilota non c'è stato nulla da fare, il fotografo passeggero e l'atleta sono stati ricoverati d'urgenza in ospedale. Ma l'organizzazione non ha sospeso la gara, scatenando un fiume acre di polemiche: "una serie sfortunata di eventi", le sconcertanti parole del direttore della gara.

Ancora si sta cercando di accertare nei minimi particolari la dinamica di quanto accaduto sulle strade di Amburgo mentre si stava disputando l'Ironman nella tappa tedesca del campionato europeo. Consistente in tre prove differenti, con 3,8 chilometri a nuoto, 180km in biciletta su strada e 26,2km di corsa, la tragedia si è consumata a metà prestazione, proprio durante la prova di ciclismo.

Il tutto è avvenuto anche in diretta TV ma le riprese televisive non hanno mostrato l'intera dinamica dell'incidente, mostrando semplicemente una motocicletta che ha superato il cordone centrale di sicurezza probabilmente per guadagnare posizioni a favore del fotografo che portava a bordo. Non appena il mezzo esce dall'inquadratura succede l'imprevedibile: si vede un ciclista sbalzato in area che invade la corsia opposta – occupata da altri corridori – mentre la moto giace distrutta sull'asfalto. Il pilota 70enne – di cui non sono stati diramati gli estremi – stava trasportando un fotografo ufficiale della gara che è stato immediatamente trasportato in ospedale sotto shock. Peggio è andata al ciclista, trasportato in ospedale "in gravi condizioni".

La copertura televisiva sul canale tedesco ARD che ne deteneva i diritti, è stata immediatamente interrotta in segno di rispetto dopo l'incidente, ma la gara è continuata regolarmente dopo un attimo di pausa con la polizia accorsa subito sul luogo dell'incidente, mentre gli atleti venivano deviati dal percorso previsto su un'altra strada. La volontà dell'organizzazione di non sospendere l'Ironman ha scatenato furenti critiche anche tra gli stessi atleti che hanno saputo della gravità della situazione una volta giunti al traguardo. Jan Frodeno ha subito espresso rabbia per una gestione pessima della prova su strada: "Il tracciato era incredibilmente stretto, una farsa completa. Quando è accaduta la tragedia ero proprio lì accanto e ho visto la moto andare in frantumi in mille pezzi. Capisco che questi eventi devono sempre essere coperti dai media, ma la sicurezza degli atleti dovrebbe venire prima di tutto".

Rabbia, incredulità e disappunto che sono state parti integranti anche del pensiero di un altro partecipante, Timo Schaffeld: "Sfortunatamente il percorso su strada per la prova in bici era molto pieno. Era quindi prevedibile che potessero verificarsi incidenti, c'erano tanti atleti al secondo giro, con tanti dilettanti presenti e i pro che andavano più veloce e dovevano spesso sorpassare in seconda fila"

Sotto accusa, l'organizzazione dell'evento di Amburgo, sia per le misure di sicurezza adottate, sia per non aver sospeso le gar di fronte a quanto accaduto. "È con il cuore pesante che abbiamo confermato il decesso di un operatore di motocicletta durante l'Ironman European Championship di Amburgo. Al 36° km del percorso ciclistico un veicolo da corsa motociclistico accreditato si è scontrato con un atleta che stava guidando nel circuito sulla corsia opposta. Siamo devastati da questo tragico incidente". Un comunicato cui hanno fatto seguito le parole di Martin Engelhardt, il presidente dell'Unione tedesca di triathlon che ha provato a giustificare la decisione di proseguire l'evento. "Credo che molti fattori di natura sfortunata si siano combinati qui e il motivo per cui il motociclista è entrato nella corsia opposta e poi si è scontrato con il ciclista non è ancora chiaro. Abbiamo pensato a quale fosse la giusta linea d'azione perchè c'erano oltre 2.000 persone sul percorso e ovviamente avevamo la responsabilità generale, anche per la sicurezza dell'intera competizione. Se avessimo interrotto l'intera gara nell'immediato non sappiamo cos'altro sarebbe potuto accadere".

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