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“Ho un tumore e ho paura, ma ho un sogno: vivere. L’ultimo messaggio su Facebook di Sara Anzanello

Il commovente messaggio della pallavolista, tra le più vincenti dell’ultimo ventennio, postato dopo la sua morte. Nel 2013 era stata sottoposta a un trapianto di fegato dopo aver contratto una grave forma di epatite, ed era anche tornare a giocare; ma qualche mese fa si era ammalata di un linfoma.
A cura di Biagio Chiariello
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Il mondo della pallavolo è ancora sotto choc per la scomparsa di Sara Anzanello, vittima di una battaglia che combatteva da tempo. La campionessa mondiale aveva 38 anni e se n’è andata dopo essere stata colpita anni fa da una grave forma di epatite, contratta in Azerbaijan. Nel 2013 il trapianto al fegato. Sara sembrava essersi ripresa, tanto da tornare nei palazzetti per un'ultima stagione, nel 2014-2015, come supporto team manager per il Club Italia, impegnato in Serie A2. Ma ieri la luce si è spenta. Dopo l’intervento di cinque anni, Sara si era dedicata attivamente in molti progetti sociali per promuovere la sensibilità della gente nelle donazioni di organi: ne è una concreta testimonianza l'ultimo post, condiviso dai suoi cari sul suo profilo Facebook poche ore dopo la tragica scomparsa.

Perché condividere: per essere di supporto a chi come me deve superare delle difficoltà,
per far capire che la vita è bella, perché in questo momento ho bisogno di energie positive.
Devo fare un altro trapianto, ma mi hanno diagnosticato un tumore al sistema linfatico.
Ed ora inizierò i cicli di chemioterapia, ho paura perché voglio vivere.
Non si sa mai quali e quante sfide la vita ti pone davanti, difficilmente si è abbastanza pronti.

Cos’è la cosa che vorresti più di ogni altra, il tuo sogno nel cassetto, il tuo desiderio più grande?
Il mio sogno è vivere. Semplicemente vivere, passeggiare, stare all’aria aperta, un bel bagno in un mare limpido, la sabbia sotto i piedi, la neve candida che mi circonda in una giornata invernale di sole, i miei quadri, la mia cucina, il mio piccolo orto sinergico, una serata con la mia famiglia e con le persone a cui voglio bene.
Vivere, senza grandi pretese, ma vivere.

Molti conoscono la mia storia, dopo il difficile trapianto di fegato nel 2013 ho lottato per riprendere in mano la mia vita; quest’anno, l’aggravarsi della mia situazione mi ha riportato qui al Niguarda per entrare nuovamente in lista.
Nello stesso periodo mi è stato diagnostico un Tum…re al sistema linfatico, manco riesco a dirlo, ed ora inizierò le chemio.

A voi spiegata la mia costante presenza alla SPA Niguarda dove sono seguita da un’equipe di alto livello di cui mi fido e che sta facendo di tutto per far avverare i miei desideri.

Ho la fortuna di avere una famiglia, un fidanzato e amici speciali che mi sono accanto e mi fanno ridere e passare minuti spensierati, minuti in cui la malattia non c’è più…

Tante altre persone stanno combattendo la mia battaglia, in tante l’hanno già vinta, altre no.

Ho paura, non sarà l’emozione migliore da avere, però non avere certezze fa paura.
Non voglio entrare nei dettagli medici ma, se volete mandarmi un piccolo pensiero,

una preghiera per i credenti, un po’ di energia positiva che aiuti il mio corpo a fare piazza pulita di ciò che non va bene.
Io sono qui per lottare, mai mollare, crederci sempre come ho fatto in tutta la mia vita.

Arrivederci a tutti.

Sara.

E sui social network nelle ultime ore sono apparsi tantissimi messaggi di addio nei confronti della pallavolista nata a San Donà di Piave, tra le più vincenti degli ultimi 20 anni: aveva vinto con la Nazionale femminile la medaglia d’oro ai Mondiali del 2002, due Coppe del mondo (2007 e 2011), due medaglie d’argento al World Grand Prix (2004 e 2005), una medaglia d’argento agli Europei (2005), due medaglie di bronzo al World Grand Prix (2006 e 2008).

Ti ricorderemo sempre cosi…ciao Zanzi!

A post shared by mazzantidavide ortolaniserena (@ortolani_mazzanti) on

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