Nicoletta Romanoff commossa a La Volta Buona, l’attrice a Caterina Balivo: “Sei cattiva così”

Ospite nello studio de La Volta Buona, Nicoletta Romanoff stava raccontando la scomparsa di suo fratello Enzola scomparsa di suo fratello Enzo quando, di fronte alla domanda di Caterina Balivo su cosa ricordasse di lui, è apparsa leggermente in difficoltà. Poi, però, è riuscita a rispondere in modo sereno: "No, Cate. Così sei cattiva".
Il racconto di Nicoletta Romanoff sulla morte del fratello
Una mattina di maggio, Romanoff e la sua famiglia andarono a un funerale, ma il fratello decise di non andarci. Al ritorno, nel momento dell'eucarestia, lei sentì un urlo e capì che era quello di sua madre, che era stata avvisata dal portiere che fosse successa una tragedia a casa. Suo fratello Enzo aveva deciso di togliersi la vita.
Un racconto che l'attrice restituisce anche nel suo libro: "Per me era un lusso piangere, ho dovuto aiutare tutti per cercare di capire quello che era successo, ho pianto dopo tanti anni", le parole. La forza per superare questa tragedia, racconta Romanoff, gliel'ha data Dio: "Oggi dico questo con certezza, però all'epoca questo non era ancora molto chiaro. Una forza simile entra all'interno di una famiglia solo da Dio, non c'è nulla di più devastante che una perdita così improvvisa".
Il momento d'imbarazzo con Caterina Balivo
A quel punto, col sorriso sulle labbra, Caterina Balivo le ha chiesto cosa ricordasse di suo fratello. Romanoff, però, è sembrata trovarsi in difficoltà nel risponderle: "Eh no, Cate. Così sei cattiva", ha detto, visibilmente provata. La conduttrice ha quindi cercato di smorzare la tensione: "No, era un ragazzo brillante". L'attrice ha quindi proseguito il suo racconto:
Era particolare, bellissimo, alto 1 metro e 90. Quando camminavamo per strada a Londra, lo fermavano tutti i talent scout, era impossibile fare 100 metri senza che qualcuno lo fermasse. Aveva i capelli lunghi e neri, questa pelle un po' olivastra, io cercavo di farmi vedere, ma tutti sparivano accanto a lui.
Ancora oggi, lei lo definisce il suo "scudo": "È rimasto sempre lui, ha semplicemente cambiato luogo dal quale esserlo".