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Tiziana Panella dopo il malore di Vittorio Parsi: “Tanta paura, di notte controllo se respira bene”

Tiziana Panella al Corriere ricorda i giorni di terrore nei quali il compagno Vittorio Emanuele Parsi è finito in coma a seguito di una delicata operazione. “Saremmo dovuti partire il giorno dopo per le vacanze. Mi porto dietro la paura devastante, la notte controllo che respiri bene”.
A cura di Gaia Martino
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Tiziana Panella, giornalista e conduttrice di Tagadà, programma in onda tutti i giorni su La7, in un'intervista al Corriere ha ricordato gli attimi di terrore vissuti quando il compagno, Vittorio Emanuele Parsi, è finito in coma lo scorso dicembre a seguito di un malore. Il politologo dopo giorni in terapia intensiva, è riuscito a sopravvivere alla delicata operazione a cui si è sottoposto per la dissezione dell'aorta. "Mi porto dietro la paura devastante di quei giorni", il racconto della conduttrice.

Le parole di Tiziana Panella sul malore di Vittorio Emanuele Parsi

Tiziana Panella e Vittorio Emanuele Parsi sarebbero dovuti partire per le vacanze di Capodanno prima che il politologo fosse colpito da un malore. "Io e Vittorio saremmo dovuti partire il giorno dopo, andare al caldo per le vacanze. Lui era a Cortina per la presentazione del suo libro. E mi ha chiamato che stava male. Poi il 28 mattina la notizia del trasporto in elisoccorso verso Treviso per l’operazione. Sono corsa e quando sono arrivata da Roma, era in sala operatoria": così la giornalista e conduttrice tv ha ricordato quei momenti di paura, difficili da dimenticare. Si trovò a trascorrere giorno e notte in terapia intensiva, accanto al compagno: insieme a lei c'era l'ex moglie e le figlie di lui. "Prima non avevo rapporti con loro, ma la conoscenza e l’amore per lui ci hanno fatto diventare una famiglia unita. Ciascuno con il suo dolore" ha rivelato. Nelle sere in sua assenza, "Gli scrivevo tutte le sere, un breve diario della giornata, via WhatsApp": "Mi porto dietro la paura devastante, la notte controllo che respiri bene".

L'amore per la figlia Lucia e la malattia degenerativa

Ricordando il passato, ha raccontato di essersi innamorata del chirurgo che la operò alla schiena. "Ci sposammo nel giro di pochissimo, poi dopo un po' finì. Nel 2001 conobbi a La7 un collega (Pino Nazio, ndr)" ha confessato prima di parlare della figlia, Lucia: "Quando è nata mia figlia ho scoperto una malattia degenerativa. Mi hanno detto: “Salutala”. L’ho tenuta stretta per mano, per tre mesi, in ospedale. Devastata. Nel frattempo la mia salute migliorava. A tutt’oggi l’evoluzione della mia malattia è considerata un miracolo. Il mio rapporto con Lucia è particolarmente speciale". Oggi al timone di Tagadà, Tiziana Panella ha iniziato nel 1994 in Rai, per un periodo condusse Chi l'ha visto? prima di arrivare a Il raggio verde e Sciuscià con Michele Santoro. "Per me è il Maestro. Con lui ho sperimentato una grande libertà", ha commentato parlando del giornalista e conduttore tv. "La televisione che ha fatto lui, io non la vedo quasi più in giro e per me è una grande perdita. Credo che questo sentimento di ingiustizia sia molto forte in lui. Non è rancore" ha aggiunto. È arrivata su La7 dopo una chiamata di Gad Lerner "per fare il tg della sera": "Tutto è durato come un gatto in tangenziale perché è cambiato subito il direttore, ma non ho mai avuto il rimpianto di aver lasciato la Rai. Il bilancio è più che positivo. Da 15 anni conduco un programma quotidiano. È una bella fatica fisica. Questa è la nona edizione di “Tagadà” e l’aspetto più bello è che siamo una squadra".

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