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Processo Mark Caltagirone, Perricciolo chiede lavori socialmente utili. Michelazzo: “Sono innocente”

Si è svolta all’interno dell’aula 21 del Tribunale penale di Roma la prima udienza del procedimento a carico di Eliana Michelazzo e Pamela Perricciolo per la vicenda del presunto finto Sebastian Caltagirone. Le due ex manager di Pamela Prati, ancora una volta, hanno scelto strade diverse.
A cura di Stefania Rocco
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Mercoledì 1 febbraio, nell’aula 21 del Tribunale penale di Roma, si è svolta la prima udienza relativa al procedimento a carico di Eliana Michelazzo e Pamela Perricciolo per sostituzione di persona, processo scaturito dalla denuncia presentata dai genitori del bambino che sarebbe stato utilizzato per prestare il volto a Sebastian, figlio dell’insistente Mark Caltagirone diventato noto nell’ambito dell’ormai nota vicenda legata al finto matrimonio con Pamela Prati. In aula, oltre ai genitori del presunto finto Sebastian – rappresentati dall’avvocato Leonardo D’Erasmo – erano presenti Eliana Michelazzo e il suo avvocato, Raffaele Rivetti. Assente, invece, Pamela Perricciolo. Al suo posto solo l’avvocatessa Anna Beatrice Indiveri che la rappresenta.

Pamela Perricciolo ha presentato richiesta di messa alla prova

A udienza cominciata, l’avvocatessa di Pamela Perricciolo ha fatto presente di avere già depositato per la sua cliente una richiesta di messa alla prova. Si tratta di un istituto che consente all’imputato di un procedimento penale di ottenere una sospensione del processo a patto che l’imputato si renda disponibile a esercitare una prestazione, non retribuita, di pubblica utilità. Perricciolo si è resa disponibile a prestare servizio presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Il pubblico ministero si è opposto alla richiesta di messa alla prova e la giudice Paola Della Vecchia si è riservata di decidere, rinviando il processo a una nuova udienza fissata per il prossimo 11 settembre.

L’avvocato del presunto finto Sebastian: “Con la messa alla prova, Perricciolo evita il processo”

“Nell’udienza odierna è stata manifestata la volontà di Pamela Perricciolo di ricorrere alla messa alla prova, istituto che le consente di rendersi disponibile a svolgere un lavoro socialmente utile e contestualmente sospendere il procedimento”, ha dichiarato Leonardo D’Erasmo, legale che rappresenta la famiglia del presunto finto Sebastian, costituitasi parte civile:

Il giudice, che per il momento si è riservato, scioglierà la riserva durante la prossima udienza delll’11 settembre. Il pubblico ministero ha dato parere sfavorevole alla richiesta di messa alla prova perché ha evidenziato l’assenza di un tentativo di emendare il danno patito dal bambino e dalla sua famiglia. Se il giudice dovesse accogliere la richiesta di Perricciolo, la sua posizione e quella di Eliana Michelazzo saranno differenziate. Per Michelazzo, che non ha avanzato alcuna richiesta, si svolgerà il processo. Per Perricciolo comincerà un percorso presso la Croce Verde di Fermo. Al termine di questo periodo, sarà fissata un’udienza che valuterà il buon esito della messa alla prova. La questione del ristoro dipende dalla volontà delle parti. Quando si crea un danno, il tentativo di porre rimedio è sempre visto di buon occhio. È quello che il pubblico ministero lamentava. Avrebbero già dovuto presentare una proposta di indennizzo, cosa che non è stata fatta. Quanto alla richiesta avanzata da Perricciolo ritengo si tratti di una strategia difensiva, magari anche per evitare un processo e tutto quello che rappresenta, compresa la fase istruttoria in cui vengono richiesti testimoni chiamati a rappresentare i fatti a loro conoscenza.

Eliana Michelazzo: “Sono innocente e vado avanti, non voglio sottrarmi al processo”

Eliana Michelazzo ha dichiarato a Fanpage.it di non avere presentato alcuna richiesta perché convinta di poter dimostrare la sua innocenza. Una presunta estraneità ai fatti che la donna ha ribadito sia dentro che fuori dall’aula, compreso il momento in cui si è avvicinata ai genitori del presunto finto Sebastian ai quali ha confermato  la versione dei fatti resa in tv e sui giornali negli ultimi anni. “Andiamo avanti nel processo perché siamo convinti di ottenere una sentenza di assoluzione. La mia assistita ha voluto partecipare all’udienza nonostante ci fosse stata un’irregolarità nel decreto di citazione. Ciononostante, mi ha chiesto di essersi perché ha intenzione di chiudere quanto prima la vicenda”, ha asserito a Fanpage.it Rivetti, avvocato di Eliana. Una versione dei fatti ribadita dalla diretta interessata: “Avrei voluto procedere già a partire da oggi perché sono nella ragione più totale. Pamela Perricciolo ha chiesto la messa alla prova, io non l’ho fatto. Fatevi una domanda e datevi una risposta. Io voglio andare a processo per dimostrare che sono innocente”. L’avvocatessa di Perricciolo, raggiunta da Pomeriggio 5, ha fatto sapere di avere consigliato alla sua cliente di non presentarsi per evitare una eccessiva esposizione mediatica che avrebbe potuto arrecarle un ulteriore importante danno di immagine, anche in considerazione del suo lavoro nel mondo dello spettacolo.

Il finto matrimonio tra Pamela Prati e Mark Caltagirone

La vicenda del matrimonio tra la showgirl Pamela Prati e l'insistente Mark Caltagirone risale al 2019. In tv e sui giornali, la diva del Bagaglino aveva dichiarato che avrebbe sposato un facoltoso imprenditore. A distanza di mesi, dopo la nascita dei primi sospetti e delle prime clamorose indiscrezioni circa l'inesistenza dell'uomo, Prati ammise a Verissimo di non averlo mai visto. Il processo scaturito da quel caso mediatico, ribattezzato Pratiful, è nato a partire dalla denuncia dei genitori di un minore, lo stesso che sarebbe stato utilizzato a sua insaputa per prestare il volto al finto Sebastian, figlio dell'inesistente Caltagirone.

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