Perché le ceneri delle gemelle Kessler non saranno mischiate, come loro aveva chiesto

Le sorelle Kessler riposeranno a Grunwald, nel bosco dove è sepolta la loro madre Elsa, ma non come avevano immaginato. Ellen e Alice, scomparse insieme lunedì attraverso il suicidio assistito, avevano più volte raccontato il loro ultimo desiderio: “Vogliamo essere sepolte in un’unica urna con nostra madre e il nostro cane Yello”. Un’unione simbolica per chi aveva condiviso tutto e che voleva condividere anche l'ultimo viaggio.
Le norme cimiteriali bavaresi
Ma quel desiderio non potrà essere esaudito. Le norme cimiteriali bavaresi infatti non consentono la riesumazione delle ceneri già tumulate né la loro miscelazione con altre. E le due artiste non risultano aver ottenuto alcuna deroga. Per questo le gemelle saranno sepolte accanto alla madre, ma non insieme a lei nella stessa urna. Riposeranno nel cimitero immerso tra gli abeti, davanti al piccolo cippo di pietra decorato con fiori incisi e un tappeto di erica rosa, lo stesso che accoglie da anni la donna che le ha cresciute.
Sul portone della villa di Grunwald, la stessa in cui vivevano da decenni lontano dai riflettori, questa mattina è comparso un mazzo di fiori bianchi. Intorno alla loro morte, però, non c’è solo commozione. Il loro gesto ha riacceso in Germania il dibattito sul suicidio assistito: la Conferenza episcopale tedesca si è detta contraria, ribadendo la posizione già espressa nel 2021, secondo cui la pratica non è “eticamente accettabile”. La DGHS, la società che le ha accompagnate nel percorso, non ha invece informazioni sulle disposizioni funebri impartite dalle gemelle.
La questione dell'eredità
C’è grande attenzione anche sul fronte dell’eredità. Le Kessler, che avevano accumulato un patrimonio milionario senza mai sperperarlo, nel 2023 avevano modificato il testamento: se inizialmente volevano lasciare tutto a Medici Senza Frontiere, ora la loro fortuna è divisa tra diverse organizzazioni benefiche, dalla Missione per i ciechi alla CBM, dall’Unicef alla fondazione che tutela i pazienti, fino a un ente che sostiene gli artisti in difficoltà. Resta poi la villa di Grunwald, una delle zone più care della Germania, che da sola vale una fortuna e finirà in mano a un curatore.