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Massimo Lopez sulla sua vita privata: “Io fluido? Devo prima capire cosa significa”

Dopo un’intervista che lo aveva dipinto come ‘etero single’, lui ha sostituito la parola con ‘uomo’ e ha dato vita a un nuovo pettegolezzo. A Libero rivela: “Non amo le etichette. Io, fluido? Devo capire prima che significa”.
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Massimo Lopez è il protagonista di una intervista all'edizione odierna di Libero. L'attore parla del suo spettacolo teatrale "Dove eravamo rimasti?" in coppia con Tullio Solenghi, ma quello che salta agli occhi è una domanda sulla sua vita privata, notoriamente a prova di qualsiasi tipo di pettegolezzo. Il giornalista Daniele Priori fa appunto notare la riservatezza assoluta dell'attore per la vita privata, ma qualche segnale di apertura c'è: "Sento il bisogno di essere una persona anonima. Non amo le etichette che spesso vengono strumentalizzate". 

Le parole di Massimo Lopez

L'attore, nato ad Ascoli Piceno da genitori napoletani ma cresciuto a Roma, ha raccontato il motivo della sua scelta di rimanere riservato sulla sua vita privata:

Ognuno di noi reagisce in un certo modo. È qualcosa che viene da sé e nonostante sia un attore e una persona pubblica sento proprio il bisogno di stare a casa ed essere una persona anonima. Decido io quando e se dire qualcosa, mandando dei segnali magari in un’intervista.

Di recente, un settimanale ha frainteso le sue parole diventate da ‘eterno single' a ‘etero single'. Lui su Instagram ha corretto sostituendo la parola ‘etero' con ‘uomo' e ha dato vita a un nuovo pettegolezzo: "L’ho fatto perché non amo le etichette di nessun tipo che spesso vengono per lo più strumentalizzate".

"Io, fluido? Devo capire prima…"

Massimo Lopez poi ragiona sul concetto di "fluidità", così di moda, suggerisce il giornalista: "Devo prima capire bene cosa significa. Io penso che possa anche essere la reazione dei ragazzi di oggi di fronte al rischio di autoghettizzazione che c’è anche nei gay pride. Al quale i giovani rispondono definendosi fluidi. Anche perché in effetti nessuno va dai propri genitori a dichiarare: mamma, papà sono etero. Quindi, pur capendo le battaglie per la visibilità, mi chiedo: perché, non essendo un problema, uno debba sottolineare una diversità che diventa come qualcosa di non giusto".

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