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La figlia di Bruce Willis: “Negavo la malattia di mio padre, pensavo fosse solo disinteressato a me”

Tallulah, figlia di Bruce Willis e Demi Moore, racconta di avere a lungo negato la malattia del padre, innescando un meccanismo di autodifesa che non le ha consentito fin da subito di comprendere quanto fossero serie le condizioni di salute del genitore.
A cura di Stefania Rocco
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Tallulah, figlia di Bruce Willis e Demi Moore, ammette di avere a lungo negato la malattia del padre, resa nota dalla famiglia dell’attore all’inizio del 2023. Tallulah ha raccontato di avere inconsciamente attivato un meccanismo di autodifesa che non le ha consentito fin da subito di comprendere quanto fossero serie le condizioni di salute del genitore. Com’è noto, William soffre di demenza frontemporale, malattia che lo ha costretto a ritirarsi dalle scene.

Il racconto di Tallulah Willis

La mia famiglia ha annunciato all'inizio del 2022 che Bruce Willis soffriva di afasia, un'incapacità mediata dal cervello di parlare o di comprendere il linguaggio. Poi, all'inizio di quest'anno, abbiamo scoperto che quel sintomo era una caratteristica della demenza frontotemporale, un disturbo neurologico progressivo. Ma io sapevo che qualcosa non andava da molto tempo”, ha raccontato Tallulah in un’intervista a Vogue:

Tutto ha avuto inizio con una sorta di vaga indifferenza da parte di mio padre, che in famiglia avevamo attribuito alla perdita dell'udito. Ci dicevamo: “Die Hard ha massacrato le orecchie di papà”.

La figlia di Bruce Willis: “Pensavo fosse solo disinteressato”

Tallulah racconta di avere addirittura pensato, almeno all’inizio della malattia del padre, che quello di Willis fosse solo disinteresse nei confronti dei figli avuti dall’ex moglie Demi Moore, a beneficio di quelli avuti dalla compagna Emma Heming: “Successivamente quella mancanza di risposta da parte sua si è aggravata e talvolta l'ho presa sul personale. Aveva avuto due bambini con la mia matrigna, Emma Heming Willis, e pensavo avesse perso interesse per me. Anche se era quanto di più lontano dalla verità, il mio cervello di adolescente si è torturato con una logica errata: non sono abbastanza bella per mia madre, non sono abbastanza interessante per mio padre. Ammetto di aver vissuto nella negazione di quello che stava succedendo a Bruce e non ne vado fiera”.

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