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Hugh Jackman sul ritorno di Wolverine: “Dopo Logan credevo fosse finita”

Hugh Jackman rompe il silenzio su Wolverine: dopo Logan pensava fosse finita, poi ha visto Deadpool e tutto è cambiato. “Non chiedo scusa per aver cambiato idea”. E l’attore apre al futuro del personaggio.
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A 57 anni, Hugh Jackman ha imparato una lezione fondamentale: cambiare idea non richiede scuse. E quando si tratta di Wolverine, il personaggio che ha interpretato in dieci film Marvel, quella lezione ha fatto la differenza tra un addio definitivo e un ritorno che nessuno si aspettava.

"Dopo Logan sembrava davvero la fine", racconta Jackman nell'intervista a Variety con Cynthia Erivo. Ma non era solo una sensazione: per l'attore australiano quella conclusione rappresentava una necessità professionale e artistica. "Ho dovuto rivendicare quella fine come definitiva, perché credevo davvero in certe scelte che volevo per quel film. E ho dovuto lottare per ottenerle. Dovevo dire: questa è l'ultima volta."

L'epifania davanti a Deadpool

Poi è arrivato Deadpool. È stato il film che lo ha convinto a indossare di nuovo la tuta gialla e blu di uno degli X-Men più amati. "Quando ho visto Deadpool, ho pensato: questo è 48 Ore. Vedo Eddie Murphy e Nick Nolte." Il riferimento al classico buddy movie degli anni Ottanta non è casuale: Jackman ha intravisto in quella dinamica tra Ryan Reynolds e il potenziale ritorno di Wolverine qualcosa che andava oltre il semplice cinecomic. Una chimica, un'energia che valeva la pena esplorare.

Ma la risposta iniziale è stata il rifiuto. "Cercavo di reprimere l'idea. Mi dicevo: ho detto a tutti che ho finito. Non sono uno di quelli che tornano indietro." La paura del giudizio, l'ansia di sembrare incoerente, il timore di essere etichettato come l'attore che non sa lasciare andare il suo personaggio più redditizio. Poi è arrivata la svolta: "Ho pensato: sai cosa? Cambio idea. Non è poi così grave. E non chiederò neanche scusa." Una dichiarazione che suona semplice, ma che per Jackman rappresenta un cambio di paradigma nel suo approccio alla carriera e alla vita pubblica. Il risultato, ovviamente, è un film fantastico. Quello che oggi chiamiamo un instant classic

Il futuro resta aperto

Alla domanda diretta se questo sia davvero l'addio a Wolverine, Jackman lascia la porta spalancata: "Non sembra la fine." Dopo Logan, quella sensazione di chiusura era netta, definitiva. Ora, invece, prevale un'apertura che l'attore non cerca nemmeno di mascherare o circoscrivere con dichiarazioni preventive. Anche perché il primo film con Ryan Reynolds ha incassato la bellezza di 1.3 miliardi di dollari nel mondo, di cui 636 milioni solo in Nord America, il tutto a fronte di un budget pari a 200 milioni di dollari. Il secondo capitolo, per citare Frankenstein Junior, si può fare. 

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