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Federico Novella di Quarta Repubblica si spaccia per giornalista Rai, Mediaset: “Comportamento scorretto e censurabile”

Il giornalista Federico Novella di Quarta Repubblica si è spacciato per un giornalista di RaiNews24 al Salone del Libro di Torino. Il Cdr della testata Rai ha diffuso un comunicato definendo l’accaduto una “grave violazione deontologiaca” mentre Mediaset si dissocia stigmatizzando l’operato del cronista come censurabile.
A cura di Ilaria Costabile
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Il giornalista di Quarta Repubblica, noto programma di Rete4, Federico Novella, si è spacciato per un giornalista di Rai News24 per avere un'intervista da alcune personalità presenti al Salone del Libro di Torino, tra cui l'editore e divulgatore Andrea Colamedici che ha reso noto l'accaduto. Il Comitato di Redazione di Rai News24 ha denunciato quanto successo, derubricando il fatto come "una violazione deontologica", mentre la redazione di Videonews di Mediaset ha preso le distanze dall'operato del cronista, assicurando che indagherà su quanto verificatosi. Infine, Novella si è scusato pubblicamente per il suo gesto.

Il comunicato del Cdr di Rai News 24

Un fatto grave e che verrà reso noto a chi di dovere, è così che il Cdr di RaiNews24 ha commentato quanto accaduto al Salone del Libro di Torino e denunciato sui social dal filosofo ed editore di Tlon, Andrea Colamedici. Nel comunicato diffuso dal comitato di redazione della testata del Servizio Pubblico, che ha preso posizione contro l'operato di Novella, si legge:

Un giornalista Mediaset al Salone del Libro di Torino ha realizzato un servizio per un programma di Rete 4 identificandosi come giornalista di RaiNews24. Lo ha fatto per ottenere interviste a partecipanti, attivisti e intellettuali che condannano il massacro quotidiano dei civili a Gaza da parte di Israele. Il servizio realizzato puntava, come scritto da uno degli intervistati coinvolti, su una “narrazione a effetto” e a una “mistificazione deliberata”. L’operato di Novella è una violazione deontologica che denunceremo nelle sedi opportune e una mancanza di rispetto per il Servizio Pubblico e per noi colleghe e colleghi che ogni giorno ci battiamo per portare avanti pratiche trasparenti e autorevoli. È un dovere non manipolare le opinioni dei cittadini intervistati, ed è un dovere raccontare la guerra in Medio Oriente rispettando la verità dei fatti

Il post di Quarta Repubblica e le scuse di Federico Novella

Intanto, arrivano prontamente le scuse da parte della redazione di Videonews, gruppo che si occupa dell'informazione di Mediaset. In un post, pubblicato sull'account social del programma di Rete4 si legge: "La direzione di Videonews si dissocia e stigmatizza questo comportamento scorretto e deontologicamente censurabile, scusandosi con tutti gli interessati. È un fatto grave e vigileremo perché non accada mai più". Anche Federico Novella si scusa pubblicamente:

Non ho giustificazioni, è stata una scelta sbagliata, totalmente mia, e me ne assumo tutta la responsabilità. Voglio scusarmi con Andrea Colamedici, con Mediaset e con chiunque sia stato coinvolto.

Il racconto di Andrea Colamedici

A raccontare l'accaduto era stato Andrea Colamedici, responsabile della casa editrice Tlon insieme alla moglie Maura Gancitano, che con un post su Facebook ha raccontato cosa è accaduto al Salone del Libro, sottolineando come gli sia stata estorta un'intervista, sostanzialmente con l'inganno:

Ieri ho raccontato un episodio avvenuto al Salone del Libro, dove una troupe si è avvicinata allo stand della mia casa editrice, presentandosi come appartenente a RaiNews. Mi hanno chiesto se fossi il “responsabile” della bandiera palestinese appesa su una parete e mi hanno intervistato.Oggi ho scoperto che non era la Rai ma la redazione di Quarta Repubblica, trasmissione di Rete 4.Si sono spacciati per una testata del servizio pubblico per ottenere un’intervista che, come prevedibile, è andata in onda in forma completamente tagliata e decontestualizzata. Hanno preso in sostanza solo la frase "Interrompere un convegno è comprensibile".

Il divulgatore, quindi, continua dicendosi deluso dal tenore del giornalismo ed è il primo a chiedersi il perché di questa scelta da parte di Novella che, di fatto, ha demistificato la realtà:

Nessuna intenzione di comprendere: solo quella di costruire una narrazione a effetto. Questa non è informazione. È una mistificazione deliberata. Ma poi: perché fingere di essere RaiNews?Forse perché se si fossero presentati come giornalisti di Quarta Repubblica molte persone avrebbero rifiutato l’intervista, conoscendo il taglio ideologico della trasmissione? Il risultato è l’amarezza di vedere come opera certa televisione: si riduce la complessità a slogan, si polarizza ogni parola, si cancella ogni tentativo di ragionamento. E, cosa ancora più grave, si mente sull’identità giornalistica, utilizzando il nome della RAI come lasciapassare per ingannare. Mi domando: è un comportamento compatibile con la deontologia professionale?

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