Can Yaman contestato: “Mi dicono che sono drogato e alcolizzato, e che la mia donna è quella sbagliata”

Can Yaman, attore turco tra i più famosi in Italia, pubblica un duro sfogo sui social elencando tutte le contestazioni ricevute nell’ultimo periodo. È un post provocatorio quello dell’attore, rivolto soprattutto ai detrattori con i quali si confronta quotidianamente, in particolare sui social. Le critiche si sarebbero intensificate anche a causa della relazione con la deejay Sara Bluma, attuale compagna di Yaman.
Can Yaman agli haters: “Avanti, continuate pure”
Nella didascalia di una foto postata su Instagram, in cui appare a torso nudo, l’attore sfoggia la propria forma fisica in contrapposizione agli “stravizi” che gli vengono attribuiti. Lo sfogo è un elenco caustico delle accuse che più di frequente riceve. Un post che sembra voler trasformare in sarcasmo tutto il livore ricevuto online, quasi a sfidare chi lo attacca a fare di meglio:
Sono vecchio, sono brutto, sono drogato, sono alcolizzato, la mia salute è rovinata dai sigari. Non sono una persona da ammirare. Sono cambiato, non sono più il professionista di un tempo. Ho rovinato la mia carriera.
Sono innamorato della donna sbagliata. Tutto quello che faccio è per pubblicità. I miei comportamenti sono orribili. Non sono più credibile. Qualunque cosa faccia è una truffa. Nessuno mi sopporta. Le persone intorno a me mi usano soltanto. Dovrei cambiare amici. Sono egocentrico e maleducato. Tradisco, rubo cose. Cos'altro?
Non so se hanno detto abbastanza su di me.
Aspetto gli hater nei commenti, avanti, continuate pure.
Il rapporto complicato tra Can Yaman e i fan
Non è la prima volta che Can Yaman mostra insofferenza verso le pressioni collegate alla popolarità. Il suo rapporto con il pubblico, soprattutto in Italia, è a tratti stato complicato. Fin dai primi successi televisivi, l’attore ha dovuto fare i conti con fan eccessivamente invadenti. In un’occasione, raccontò addirittura di essere stato inseguito fin dentro l’ascensore del condominio in cui abitava.
Un'attenzione continua, talvolta morbosa, che ha alimentato in lui una sorta di fastidio e lo ha portato a difendere con fermezza la propria privacy. Comportamenti che, negli anni, gli sono valsi l’etichetta di personaggio dal carattere difficile, ma che oggi sembrano anche essere una forma di autodifesa contro l’eccesso di esposizione mediatica.