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Rocco Siffredi si gode Leonardo Tano, figlio campione d’atletica: “È come me, ma usa più la testa”

Rocco Siffredi si gode il figlio campioncino di atletica e La Repubblica se la ride “Leonardo ha preso tutta la mia tenacia. Ma in un altro ambito. Lui usa molto di più la testa, diciamo”.
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Leoanrdo Tano è l'uomo del giorno. Campioncino di atletica, 23 anni, che ieri ha vinto i 60 ostacoli al Meeting di Ancona. Il tempo è stato ottimo: 7″87 e sarebbe stato il miglior tempo italiano, peccato però che Leonardo Tano è ungherese. Lui è il figlio di Rocco Siffredi, che se lo coccola e se lo gode. In una intervista a La Repubblica, il re dei pornodivi rivela: "Leonardo ha preso tutta la mia tenacia. Ma in un altro ambito. Lui usa molto di più la testa, diciamo".

La grande qualità di Leonardo Tano

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Leonardo Tano ha fatto parte già della nazionale ungherese durante il Festival Olimpico della Gioventù Europea nel 2015. È alto 1.95 metri, ha un fisico che sa essere devastante nella sua disciplina. Attualmente è tesserato con l'Atletica Meneghina. Il suo tempo di 7″87 è anche il suo record personale. Ad Ancona, infatti, ha stabilito un primato personale e la miglior prestazione dell'anno in Italia sui 60 metri a ostacoli indoor. Il segreto è nella testa, suggerisce papà Rocco Siffredi, ma anche in una famiglia che sembra, dal loro racconto sui social, sempre molto unita e molto legata. Questo è molto importante.

Chi è Leonardo Tano

Leonardo Tano si è laureato in ingegneria a Budapest e insegue un master al Politecnico di Milano. Di lui adesso si scrive molto, soprattutto in relazione al complicato mestiere che fa (ha fatto) suo padre, e sua madre Rosza Tassi, che ha lasciato il porno quando ha deciso di sposare suo padre. Il fatto di crescere in Ungheria deve avergli sicuramente dato una campana di protezione aggiuntiva. Ora, con questo tipo di prestazioni sportive, può anche provare a smarcarsi dalla ‘ingombrante' eredità paterna e camminare – anzi: correre – con le sue gambe. D'altronde, ha trovato nella corsa a ostacoli la sua specialità atletica. Sembra quasi un segno del destino.

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