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Perché Alessandro Haber è sulla sedia a rotelle: “Ho pensato di farla finita”

Ecco i motivi che da otto mesi tengono l’attore di “Parenti Serpenti” a guardare “il mondo a mezz’altezza”.
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La notizia di Alessandro Haber costretto su una sedia a rotelle ha fatto il giro della cronaca nella giornata di ieri. Anche il Corriere della Sera, dopo l'intervista a Libero del 17 novembre, riporta un approfondimento spiegando i motivi che da otto mesi tengono l'attore di "Parenti Serpenti" a guardare "il mondo a mezz'altezza".

"Ho avuto momenti di grande depressione"

Alessandro Haber, di punto in bianco, si è ritrovato a non essere più indipendente. Questo gli ha causato una forte depressione che lo ha anche spinto a pensare al suicidio, come ha dichiarato:

Ho avuto momenti di grande depressione, ho anche pensato di farla finita. Non ero indipendente, mi sentivo un peso. Inutile. Agli altri ma soprattutto a me stesso. La mia energia diluita, dispersa. È stata dura. Ma ho pensato: c’è chi sta peggio. Ho avuto un’esistenza piena, ho realizzato tanti sogni. La vita mi ha regalato, e può ancora regalarmi, tanto. Per cui non devo, non voglio lamentarmi.

L'attore costretto a una lunga riabilitazione

L'attore e regista però non può muoversi senza la sua sedia a rotelle, e questo da otto mesi. È cominciato tutto con un fastidio alla gamba. Un dolorino. In seguito a un controllo medico, viene riscontrato un importante schiacciamento di due vertebre, cui segue un'operazione alla schiena non perfettamente riuscita. A quel punto, viene reso necessario un secondo intervento:

Sto facendo riabilitazione e, tra piscina e sedute di fisioterapia, che mi aiutano moltissimo, sento che il mio corpo sta cambiando, sto tornando in forze. Primo obiettivo: riuscire a camminare con le stampelle. Poi finalmente senza.

A 75 anni, l'attore non vuole saperne di gettare la spugna. Al cinema, è nel cast dell'apprezzato "L'ombra di Caravaggio". Sarà premiato, invece, al Premio Vincenzo Russo di Palma Campania insieme a Massimiliano Gallo questa sera: "Sono momenti di distrazione che mi fanno felice". 

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