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La tragedia del sommergibile Titan diventa un film: “Racconteremo la verità di quei 5 giorni”

La tragedia del sommergibile Titan diventa un film: Deadline lancia la notizia e fa sapere che il cortometraggio sarà intitolato “Salvaged” e vedrà alla regia E. Brian Dobbins. “La verità è l’unica cosa che conta. E il mondo ha il diritto di conoscere la verità”, le parole di Jonathan Keasey, co-sceneggiatore.
A cura di Gaia Martino
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La tragedia del Titan, il sommergibile privato la cui implosione nell'Oceano Atlantico ha provocato la morte dei cinque passeggeri a bordo, sarà raccontata in un film. Si legge su Deadline che sarà intitolato "Salvaged" e vedrà alla regia E. Brian Dobbins. Il regista sta lavorando insieme alla MindRiot Entertainment, la società che si è occupata della docu serie su Kyle Bingham, ex direttore della missione di OceanGate, l'azienda proprietaria del sommergibile Titan. Justin MacGregor e Jonathan Keasey di MindRiot scriveranno insieme la sceneggiatura. "Il nostro film omaggerà le persone coinvolte nella tragedia e le loro famiglie".

Il film sulla storia del Titan

La tragedia del Titan, imploso nell'Oceano Atlantico provocando la morte dei cinque passeggeri a bordo, si è verificata lo scorso giugno, nonostante ciò i subacquei dei multimilionari stanno spopolando tutt'oggi tra i super ricchi che oggi preferirebbero investire su sottomarini. Stando a quanto riporta Deadline il film Salvaged racconterà il prima, durante e dopo la drammatica vicenda, durata circa cinque giorni. Il co-sceneggiatore, Jonathan Keasey, ha spiegato che il film desidera mettere sotto accusa "il ciclo mediatico senza sosta, 24 ore su 24, che condanna e rovina la vita di così tante persone".

"Il mondo ha il diritto di sapere la verità"

Con il film Salvaged saranno omaggiate le cinque persone coinvolte nella tragedia – il miliardario britannico Hamish Harding, l’esperto di Titanic Paul-Henri Nargeolet, il ceo della Ocean Gate Stockton Rush, l’uomo d’affari Shahzada Dawood, e suo figlio Suleman di 19 anni – e le loro famiglie: "Sarà anche uno strumento per affrontare un problema macroscopico sul lavoro dei media oggi". Jonathan Keasey a Deadline ha poi concluso : "La verità è l'unica cosa che conta. E il mondo ha il diritto di conoscere la verità, sempre, e non le notizie allettanti che ci vengono propinate da chi cerca i suoi cinque minuti di fama".

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