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Francesca Antonaci, in arte Gegia: “Dopo Pio e Amedeo, aspetto la chiamata di Woody Allen”

Francesca Antonaci si è raccontata su Fanpage.it. L’attrice del film Belli Ciao con Pio e Amedeo, mantiene intatta la sua verve, pur avendo combattuto lo spettro della depressione. E sulla vita privata non ha dubbi: “Uomini non rompetemi le palle”.
A cura di Daniela Seclì
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Francesca Antonaci, in arte Gegia, si è raccontata in un'intervista rilasciata a Fanpage.it. L'attrice e comica è tornata al cinema nel film con Pio e Amedeo "Belli ciao", diretto da Gennaro Nunziante. A 62 anni, ama in modo viscerale il suo lavoro e conserva la sua verve. Fare una chiacchierata con lei, vuol dire ridere di gusto, ma anche toccare con mano il dolore che l'ha stretta in una morsa negli ultimi anni. L'attrice è piombata nella depressione a seguito della morte della madre. Pio D'Antini e Amedeo Grieco sono stati i primi a tenderle una mano, premurandosi di tirarla su di morale quando sul set l'ombra dei ricordi spegneva il suo sorriso. Oggi è una donna che ha deciso di tenere gli uomini alla larga e che vorrebbe essere conosciuta come Francesca Antonaci, anziché come Gegia.

Nel film Belli Ciao interpreti la madre di Pio. 

Facevo la corte a Gennaro Nunziante dai tempi del primo film di Checco Zalone. Quando mi ha chiamato, la gioia è stata tanta perché per me lui è un genio. Girare il film non è stato facile, a causa del lockdown. Poi, però, è andata benissimo e sono contenta per i ragazzi che se lo meritano tutto. È un film che parla di un tema importante: molti devono andare al Nord per lavorare. Non è giusto che sia così.

Tu per prima hai dovuto lasciare il Salento e trasferirti a Roma.

Sì, era il 1974. Non è bello. Però, soprattutto il mio mestiere, come lo fai se non stai a Roma o a Milano?

Da comica, cosa pensi della comicità di Pio e Amedeo che spesso li espone a critiche?

Credo che la comicità sia cattiva, non buona. Ai tempi del cinema muto, si rideva se uno cadeva e si rompeva una gamba, se tirava una torta in faccia. Il buonismo non fa ridere nessuno. Devi prendere di mira, portare i difetti sopra le righe. Trovo Pio e Amedeo intelligenti e non volgari.

Facciamo un passo indietro a quando eri ancora Francesca Antonaci.

Vi prego, chiamatemi sempre Francesca. Stiamo facendo una lotta con la mia agente Giorgia Vitale. Gegia è troppo marchiato, riduttivo, legato a un personaggio. Mentre con Francesca Antonaci vado di più.

Non ti riconosci più nel personaggio su cui hai costruito la tua carriera?

Sì, ma il nome fa pensare subito a una macchietta. Come Francesca Antonaci, i registi nei casting sono più propensi a scegliermi. Poi tanto mi chiamano Gegia lo stesso, perciò…

Hai mosso i primi passi come attrice, recitando nel film vietato ai minori Amanti miei. 

Era un filmetto cretino, avevo 18 anni. Interpretavo una ragazza che faceva sega a scuola, poi incontrava il protagonista e faceva la scema con lui. C'era anche qualche scena di nudo, ma la gente rideva in sala. Non mi chiedere perché. Sono rimasta malissimo. Si vede che era il mio destino fare ridere.

Il personaggio di Gegia è nato grazie a Gianni Boncompagni. Come andarono le cose?

Era il 1981. Mi fece un provino in cui cantavo e ballavo. Cercava delle ragazze per Sotto le stelle, un programma di Rai1. Chiacchierando tutte le sere nella sua sala di incisione, Boncompagni si inventò questo personaggio comico. Mi disse: "Non sai cantare come Mina, non sai ballare come la Fracci, non reciti come la Duse, però sei come Raffaella Carrà. Avete una grande comunicabilità con il pubblico. Siete simpatiche". Chiesi di potermi chiamare Gegia, come Gegia Miranda del fumetto Billy Bis. Volevo rimanere impressa nella mente delle persone con un nome particolare.

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Nel corso della tua carriera hai lavorato con i pilastri della televisione italiana come Bud Spencer, Nino Manfredi e Alberto Sordi. Che ricordo serbi di loro?

Bud Spencer mi guardava e rideva. Ero una piattola, una cimice che gli zompettava intorno. Mi guardava come per dire: "Guarda come mi sono ridotto, dopo i film americani, guarda con chi devo recitare". Manfredi mi diceva sempre che dovevo prendere il bromuro e darmi una calmata. Mi portava a cena fuori, stavo spesso con la sua famiglia. Sordi stava preparando Il tassinaro. Andai in produzione e mi ricevette. Disse: "Anvedi sta ragazzina come me fa schiattà dalle risate". Io gli chiesi di mettermi nel suo film e lui acconsentì: "Mo te sistemo io". Inventò una scenetta con il personaggio di Cinzia, una ragazzina che voleva fare l'attrice ma era stata messa sulla strada.

Hai fatto tanta tv, ma da qualche anno sei assente. Cosa credi che sia andato storto?

La vita è così, non puoi stare sempre in alto. Ho fatto tanto teatro. Ho lavorato tra gli altri con Pippo Franco e Massimo Ranieri. Poi si sono ammalati i miei genitori e ho passato molto tempo con loro. Purtroppo, è morto prima papà, poi nel 2019 anche la mamma. Quest'ultima tragedia mi ha steso. Se non fossero arrivati Pio e Amedeo a tirarmi fuori…mi hanno aiutato a riprendermi. Sono periodi cara. Sono del cancro, secondo Paolo Fox, ho avuto Saturno contro per tanti anni. È stato un disastro.

Nonostante in pubblico ti mostri sempre energica e sorridente, negli ultimi tempi hai vissuto un periodo di fragilità in cui hai sofferto di depressione.

Ho passato degli anni terribili. Sono morti tutti. I miei genitori, zii e anche il mio ex marito che mi aveva lasciato dopo 20 anni. Tocca a me adesso morire? È stato davvero terribile.

Questo momento buio, fa ormai parte del passato?

Insomma. La ferita per la morte di mia madre è ancora aperta. Sono rimasta scioccata, perché è morta dalla sera alla mattina a causa di un ictus. Ancora oggi ci sono delle sere in cui piango e la chiamo: "Mamma, mamma". E che bisogna fare? Purtroppo è così. Faccio un pianto e mi sento meglio. Da quando è morta mamma, non sono più tornata in Salento. Quando arrivo in stazione e vedo il treno per Lecce che ho preso per 50 anni, le gambe mi tremano e mi sento mancare il terreno sotto i piedi. Non ce la faccio a pensare di arrivare a casa e non trovarla ad aspettarmi. Sto male, anche se ho deciso che in questi giorni tornerò a Lecce per rivedere mio fratello.

In che modo Pio e Amedeo ti sono stati vicino?

Mi facevano ridere quando mi vedevano triste, mi distraevano. Poi mi hanno dato il loro numero di telefono e mi hanno detto: "Chiamaci quando ti senti sola". Con la moglie di Pio, ci sentiamo su Facebook.

Amedeo Grieco ha perso la madre nel 2020. Quindi immagino che abbia compreso particolarmente il tuo dolore.

Sì, anche lui ha sofferto moltissimo. Ci siamo raccontati tante cose che ci sono successe. Abbiamo capito che le nostre mamme erano insieme e ci stavano aiutando mentre lavoravamo. Alcuni segnali ci hanno fatto capire che ci stavano dando una mano e che il film sarebbe stato un successo.

Amedeo Grieco e Francesca Antonaci (Gegia)
Amedeo Grieco e Francesca Antonaci (Gegia)

Capitolo uomini?

Per l'uomo che mi ha lasciato dopo vent'anni sono stata malissimo, mi sono ripresa grazie a mia madre. Io non ne voglio più sapere degli uomini, non ne ho bisogno. Ho talmente tanti interessi, che posso fare a meno di loro. Basta, ho chiuso. Mi hanno fatto solo del male. Ogni volta che un uomo entra nella mia vita, la mia vita è in pericolo. Lo dico sempre. Perciò, che non rompessero le palle. Scrivilo, non rompetemi le palle. Sto benissimo con mia nipote, due cagnoloni meravigliosi presi al canile, la scuola di recitazione, i film. Poi ho anche 62 anni. Certo, visto che ho amato tanto, mi sarebbe piaciuto che qualcuno mi fosse rimasto vicino. Non è stato così, pazienza. Godo delle cose che ho.

Cosa intendi quando dici che quando un uomo entra nella tua vita, la tua vita è in pericolo?

Mi fanno proprio del male, mi portano sfiga (ride, ndr). Non parlo di violenza fisica. Sono io che meno loro, che gli tiro appresso le cose e li butto fuori di casa.

Nel 2005 hai vinto il reality Ritorno al presente, condotto da Carlo Conti. Oggi parteciperesti al Grande Fratello Vip?

Adoro Alfonso Signorini, ci siamo sentiti anche a Natale per gli auguri, ma preferisco continuare a fare l'attrice. Se andassi lì, non sarei capace di litigare. Poi troppi pettegolezzi, io non vado a dire le cose mie, con chi ho fatto l'amore…troppe ne uscirebbero. Io sono una donna d'onore, sono del Sud, io anche sotto tortura non parlo (Imita l'accento siciliano, ndr).

Dopo Belli ciao, dove ti rivedremo?

In una fiction che si chiama Le più belle frasi di Osho con Neri Marcorè. E poi ho finito di girare un noir, sulla vita di un uomo che ha ammazzato il padre, la madre e il fratello negli anni '50 a Bari (Franco Percoco, ndr). È l'opera prima di Pierluigi Ferrandini, si chiama Happy Days – La vera storia del Mostro di Bari. Interpreto la portiera, amica della madre dell'assassino. Poi aspetto la chiamata di Woody Allen. Anche George Clooney, Richard Gere e Kevin Costner non mi dispiacerebbero. Sono sicura che presto farò un film con loro. Magari finalmente un film dove mi bacio qualche attore bono. Sono pronta.

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