video suggerito
video suggerito
Opinioni

Fantozzi è il film del Primo Maggio che ci meritiamo

Primo Maggio: se volete davvero celebrare il lavoratore italiano, recuperate il film che, cinquant’anni dopo, resta più attuale di qualsiasi comizio.
77 CONDIVISIONI
Immagine

Mentre i sindacalisti oggi saliranno sul palco a cantare "Bella Ciao" e i politici twitteranno la loro solidarietà ai lavoratori, io vi propongo di celebrare il Primo Maggio come si deve: recuperando il primo, immortale "Fantozzi" del 1975. Perché Fantozzi? Perché è l'unico, autentico manifesto della condizione del lavoratore italiano. Non quello idealizzato dalle canzoni di lotta, ma quello vero: schiacciato, umiliato, deriso.

Il rag. Ugo Fantozzi non è un eroe del proletariato con il pugno alzato, anche per questo uno come lui non trova posto nei discorsi edificanti sul "lavoro dignitoso" che oggi riempiono le piazze. È un sottoposto che trema davanti ai potenti, che si inchina al Megadirettore Galattico, un povero diavolo e un meschino. Vi ricorda qualcuno? Guardatevi attorno nei vostri uffici. Guardatevi allo specchio. Fantozzi ci ha mostrato cinquant'anni fa quello che ancora oggi fingiamo di non vedere: che il mondo del lavoro è spesso una giungla di umiliazioni quotidiane, di frustrazioni represse, di dignità calpestate.

Mentre celebreranno con quintalate di retorica la "Festa dei Lavoratori", ricordatevi della partita a biliardo tra Fantozzi e Catellani. L'umiliazione e poi la rivalsa. Al trentottesimo coglionazzo. Ecco, quella scena è un monumento al lavoratore medio italiano: subisce, subisce, subisce, poi con un pizzico di vigliaccheria – perdonate la rima – accade l'epifania.

Fantozzi è ancora lo specchio impietoso della nostra società. Solo che la situazione è peggiorata, di molto. Ancora oggi, ci sono i megadirettori galattici e ci sono i fantozzi. Le distanze sono sempre siderali ma, nonostante tutto, continuiamo a raccontarci la favoletta dell'ascensore sociale. Dunque, mentre oggi ve le racconteranno, ricordatevi del ragioniere. Ricordatevi del Fantozzi che si piega e del Fantozzi che si vendica. È quello il ciclo del lavoratore italiano: la sottomissione alternata a improvvisi, feroci scatti d'orgoglio. Finirà malissimo, comunque vada: "Prendo la vecchia!". 

Quindi stasera, dopo aver ascoltato i concerti celebrativi, magari recuperate quella vecchia VHS, un DVD, cercatelo sullo streaming, ma guardatelo come si può guardare un documentario. Perché, in effetti, è quello che è. Scomodo? Certo. Ma ve lo siete mai chiesti perché, dopo mezzo secolo, ridiamo ancora delle stesse scene? Perché quelli siamo ancora noi. Buon Primo Maggio, fantocci d'Italia.

77 CONDIVISIONI
Immagine
Gennaro Marco Duello (1983) è un giornalista professionista. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Lavora a Fanpage.it dal 2011. Ha esordito nella narrativa nel 2022 con il romanzo Un male purissimo (Rogiosi). California Milk Bar - La voragine di Secondigliano (Rogiosi, 2023) è il suo secondo romanzo.
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views