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Alla destra non piace il Sanremo di Amadeus, Giampaolo Rossi: “Racconta solo una parte del Paese”

Parla l’ex consigliere di amministrazione, considerato l’ideologo della “rivoluzione conformista” della Rai e uomo di Giorgia Meloni per la carica di prossimo amministratore delegato. Parlando ai microfoni di Fanpage.it Rossi critica un Sanremo che “non è più il festival della canzone” e sul monologo di Francini aggiunge: “Lo avrei affiancato al racconto di qualcun altro che descrive la bellezza di aver realizzato il desiderio di maternità”.
A cura di Andrea Parrella
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Sono settimane convulse per la Rai, oggetto di dibattito e voci di corridoio su possibili cambia dirigenziali che vadano nella direzione di una maggiore convergenza verso il governo in carica dallo scorso settembre. Tra i nomi che echeggiano con maggiore frequenza c'è quello di Giampaolo Rossi, già consigliere d'amministrazione Rai nel 2018, in predicato per la poltrone di amministratore delegato al posto di Carlo Fuortes e certamente considerato ideologo della "rivoluzione conservatrice" nella Tv di Stato per conto di Giorgia Meloni.

A margine degli Stati Generali della Cultura di destra a Roma, il meloniano Rossi ha parlato a Fanpage.it delle sue idee per la televisione pubblica, sottolineando che "c'è da combattere un po' di conformismo ed aiutare la Rai a tornare a svolgere una funzione di servizio pubblico vero. Il conformismo non è di destra o di sinistra, è di destra e sinistra". Alla domanda su dove veda esempi di questo conformismo in Rai, Rossi specifica:

Il conformismo c'è, molto spesso, nella incapacità di comprendere che il servizio pubblico deve narrare la pluralità di questo Paese. Questa Rai non ha il coraggio di sperimentare linguaggi e cultura. E siccome la Rai è un perno dell'industria culturale dovrebbe riuscirci.

L'ultimo Sanremo si può considerare esempio di questo conformismo? Rossi si sofferma anche su questo aspetto: "L'ultimo Sanremo è in parte sperimentazione, ma c'è un problema, Sanremo ha smesso di essere il festival della canzone e la scelta editoriale è stata quella di raccontare il Paese, ciò che oggi fa scalpore non sono tanto le canzoni quanto il contorno di narrazione. Lì bisognerebbe avere più coraggio di raccontare tutto il paese, non solo una parte. La parte di una diversità vera". Tra gli esempi citati, il monologo di Chiara Francini andato in onda nella serata del venerdì:

Il grande e struggente monologo di un'artista straordinaria che racconta in parte in modo struggente e in parte no il suo desiderio non realizzato di maternità e la sua volontà di non essere madre magari può essere accompagnato dal racconto di qualcun altro che descrive la bellezza di aver realizzato il desiderio di maternità. Io li avrei raccontati tutti e due, non ne avrei escluso uno. Questo è il coraggio che dovrebbe avere la Rai.

Se Giampaolo Rossi parli da mero utente della Tv pubblica o da dirigente annunciato non è dato saperlo, visto che lui stesso si smarca da tale domanda: "Io sono un osservatore della Rai, sono fuori dalla Rai. Se mi verrà proposto un incarico lo valuterò, ma per ora la osservo da fruitore ed utente". 

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