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“Sono solo”: così il messaggio di un giovane ha cambiato la sua vita e quella di 10mila persone

La storia di Patrick Cakirli, un giovane danese che lo scorso anno, in un periodo molto duro per lui, ha scritto un messaggio su un forum anonimo che alla fine ha cambiato la sua vita e quella di molte altre persone.
A cura di Susanna Picone
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Circa un anno fa – era il 7 dicembre del 2016 – un giovane danese che si chiama Patrick Cakirli ha scritto un messaggio su una applicazione in cui diceva di sentirsi solo e di aver bisogno di conoscere nuove persone. Era quello un momento particolarmente difficile della sua vita: dopo un’infanzia trascorsa negli orfanotrofi, a settembre era stato tradito e lasciato dalla fidanzata dopo sei anni di relazione e praticamente era rimasto senza amici. Stava così male da aver trascorso un periodo in un ospedale psichiatrico e di aver pensato anche al suicidio. Nel suo messaggio, inviato sicuramente senza troppe aspettative, Patrick aveva indicato un luogo e un orario dove chiunque avesse voluto rispondere alla sua "richiesta di aiuto" lo avrebbe potuto incontrare. "Ho davvero bisogno di avere degli amici. Sono solo e sto attraversando il periodo più duro della mia vita. Sarò seduto sulle scale di fronte al municipio dalle due di pomeriggio fino alle otto di sera. Ho dei pantaloni neri e una borsa della North Face", recitava il messaggio inviato tramite un’app che permette di scrivere comunicazioni anonime che possono essere viste nel raggio di dieci chilometri. Quel messaggio ha raggiunto diverse persone e, a distanza di un anno, è cambiata la vita di Patrick ma anche quella di altre migliaia di persone.

"La solitudine non deve più essere un tabù" – È stato lo stesso giovane a raccontare quanto accaduto tramite il sito Bored Panda. All’incontro del dicembre scorso si sono presentate tredici persone e in tanti hanno confessato a Patrick di essersi  sentiti anche loro soli ma nessuno aveva fatto nulla per paura dei pregiudizi. "Ero così travolto dalla gioia – ha raccontato Patrick – che dovevo trattenere le lacrime. Molti mi hanno detto che avevano le mie stesse sensazioni, ma che erano troppo spaventati per uscire allo scoperto". Della "richiesta" di Patrick e della risposta degli altri ragazzi hanno iniziato a parlare un po’ tutti in Danimarca tanto che il giovane è stato contattato da diversi media locali, anche da Radio24Syv, la maggiore stazione del paese. Lui inizialmente ha sempre rifiutato di parlare di sé perché intimorito da tutta questa storia. Alla fine però si è deciso a raccontare la propria esperienza pensando di poter essere utile ad altre persone e ha fatto ancor di più creando un network, Smilet Danmark, in cui le persone sole possono trovare nuovi amici, e iniziando un cammino attraverso la Danimarca al quale poteva unirsi chiunque. In tanti hanno deciso di supportare la sua causa e ora Patrick si dedica a tempo pieno alla comunità da lui fondata, ormai popolata da oltre diecimila persone: “Sono orgoglioso dei risultati che ho raggiunto. La solitudine non deve più essere un tabù per la società di oggi”.

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