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Smartphone come mezzo didattico: Fedeli vuole linee guida per l’uso del telefono in aula

In un’intervista a Repubblica sull’inizio dell’anno scolastico il ministro Fedeli annuncia l’istituzione di una commissione ministeriale per scrivere le linee guida sull’uso dello smartphone in classe.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro Fedeli allo scoccare della prima campanella scolastica annuncia le linee guida per l'utilizzo dello smartphone in classe, e lancia l'allarme per l'uso smodato che ne farebbero gli studenti, in un intervista rilasciata a Repubblica. "È uno strumento che facilita l’apprendimento, una straordinaria opportunità che deve essere governata", ha detto il ministro, che dice di conoscere personalmente i ragazzi adolescenti di oggi, che hanno sempre di più l'esigenza di integrare il tempo che passano sui banchi con il tempo libero fuori dalla scuola. Non si può più prescindere dalla presenza costante di questo strumento, e allora occorre stabilire delle regole.

È necessario che ci sia un adulto che faccia da filtro, perché "Se lasci un ragazzo solo con un tablet in mano è probabile che non impari nulla – spiega il ministro – "Che s’imbatta in fake news e scopra il cyberbullismo". Per la prossima settimana Valeria Fedeli ha annunciato a partire da venerdì prossimo una commissione ministeriale per scrivere delle norme di comportamento valide per la scuola. Le potenzialità del mezzo sono infinite ma, assicura la Fedeli, gli studenti non potranno isolarsi e navigare su internet in modo autonomo: "Quello che autorizzeremo non sarà un telefono con cui gli studenti si faranno i fatti loro, sarà un nuovo strumento didattico". 

Secondo i dati dell'Ocse il 70% degli studenti affronterà l'anno scolastico con ansia, e per questo al Fedeli ha istituito tre gruppi di lavoro, con psicologi e associazioni per organizzare una due giorni a ottobre e affrontare il problema della scuola, coinvolgendo gli insegnati: "Un ragazzo può sbagliare, ma deve sapere che non è a scuola per essere giudicato, piuttosto aiutato a superare il suo limite. E deve riscoprire, in questo mondo, la qualità delle relazioni umane". 

Torna poi sull'Alternanza scuola-lavoro, che quest'anno coinvolgerà un milione e mezzo di studenti, dalla terza alla quinta superiore, che dovranno essere distribuiti in varie strutture per svolgere i periodi di tirocinio. Il ministro assicura che tutti gli studenti troveranno una sede di destinazione: "Coinvolgeremo le medie imprese e apriremo la possibilità di ospitare gli studenti nei comuni e nelle aziende sanitarie. Potranno comprendere come funziona la pubblica amministrazione, che cosa significa fare servizio". Sull'avvio dell'anno scolastico poi la Fedeli è ottimista: "Non ho ricevuto una segnalazione negativa. Se i prossimi tre giorni saranno così potrete cancellare la parola “caos” dai vostri titoli sulla scuola".

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