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Siria, 100 morti in un solo giorno. Dall’Onu: “Mettere fine alle violenze” (VIDEO)

In Siria continuano a morire civili mentre l’esercito torna a controllare le periferie. Mentre il regime di Assad non sembra intenzionato a cedere restano senza conferme le voci di una sua fuga all’estero. Oggi, intanto, si terrà la riunione del Consiglio di Sicurezza Onu in cui si discuterà del piano della Lega Araba per porre fine alle violenze.
A cura di Susanna Picone
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 In Siria continuano a morire civili mentre l’esercito torna a controllare le periferie. Mentre il regime di Assad non sembra intenzionato a cedere restano senza conferme le voci di una sua fuga all’estero. Oggi, intanto, si terrà la riunione del Consiglio di Sicurezza Onu in cui si discuterà del piano della Lega Araba per porre fine alle violenze.

Damasco e la Siria continuano ad essere lo sfondo di una guerriglia urbana senza interruzioni. Negli ultimi giorni le violenze sono state sempre più protagoniste mentre si rincorrevano le notizie di una eventuale fuga di Assad in Russia. Nella sola giornata di ieri, secondo l’Osservatorio siriano dei diritti umani, sono state uccise almeno altre 100 persone che si aggiungono alle tante altre vittime degli ultimissimi giorni. In mezzo a questi sono tanti i civili caduti soprattutto tra Damasco e Homs sotto i colpi delle forze di sicurezza fedeli al regime di Assad.

“ Washington condanna nei termini più forti possibili l’escalation di violenza in Siria ”
Hillary Clinton
L’esercito di Assad, dopo gli ultimi giorni di resistenza dei ribelli, ha ripreso il controllo della periferia di Damasco e, secondo una fonte degli attivisti, ha rioccupato i sobborghi e iniziato a compiere arresti casa per casa. Interventi contro gli scontri e le violenze siriane arrivano da più parti politiche: il segretario di Stato americano Hillary Clinton ha chiesto all’Onu di intervenire per mettere fine a quelli che sono definiti “violenti e brutali attacchi” sui manifestanti da parte del regime. Lo stesso ha fatto il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, che ha espresso “sdegno di fronte alle atrocità e alla repressione commesse dal regime siriano”. Il regime siriano però, da parte sua, fa sapere che continuerà a “difendersi” contro il terrorismo ribadendo appunto che quanto sta avvenendo è responsabilità di “gruppi armati terroristici”.

Oggi la riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu

Oggi al palazzo di vetro di New York si terrà la riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che valuterà il piano della Lega Araba per mettere fine alle violenze in Siria. La bozza del piano dell’organizzazione, che chiede al presidente Assad di dimettersi è stato però già contestato dalla Russia che ha il diritto di veto come membro permanente del Consiglio di sicurezza Onu. A favore, invece, si sono pronunciati Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna e Portogallo. Per la Casa Bianca ormai la caduta del regime di Assad è inevitabile avendo ormai perso il controllo del Paese.

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