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Selvazzano. Prof aggredita dalla mamma, il figlio è stato bocciato: troppe insufficienze

Il ragazzino della scuola media in provincia di Padova dovrà ripetere l’anno: diverse insufficienze e assenza in pagella. La mamma: “Io so di aver esagerato. Speravo nella comprensione degli altri insegnanti”. La donna aveva spaccato il setto nasale all’insegnante del figlio.
A cura di Biagio Chiariello
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È stato bocciato il ragazzino di Selvazzano, periferia ovest di Padova, la cui mamma, alla vigilia dell’inizio delle vacanze estive, ha rotto il setto nasale ad una professoressa di inglese per non aver voluto interrogare di nuovo il figlio permettendogli di recuperare un’insufficienza. Francesca Redaelli, docente di inglese della scuola media “Tommaso Albinoni”, ora torna sulla vicenda “Ho ricevuto l’affetto e la solidarietà di molti colleghi e genitori, anche se mi dispiace molto non assistere i miei alunni durante gli esami e chiudere con loro un percorso durato tre anni”. Alla docente è arrivata anche la solidarietà del neo ministro all’Istruzione, Marco Busetti, che ha detto di voler incontrare la professoressa aggredita a Padova, oltre che approfondire la vicenda.

“Immaginavo che lo avrebbero bocciato anche se contavo sulla comprensione degli altri professori, evidentemente gli hanno abbassato qualche voto”, dice invece la madre 47enne di Selvazzano, denunciata per lesioni personali e resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale (perché tale è il ruolo di un insegnante a scuola). I genitori hanno fatto infatti intraprendere al ragazzino una carriera sportiva che lo porta spesso anche fuori dall'Italia. Per questo motivo è stato assente per diverse settimane dalla scuola media. Avrebbe comunque riportato diverse insufficienze in pagella. Troppe, stando al giudizio degli insegnanti, per essere promosso. “Io so di aver esagerato, non dovevo fare quel gesto, ma la prof aveva l’obbligo di tornare a interrogare mio figlio. Il ragazzo gode dei benefici della legge 122 per chi partecipa alle gare sportive, lui è fra i primi 3 atleti in Europa nella sua disciplina, e quella norma prevede addirittura un programma personalizzato per questi studenti. Non ho mai protestato ma chiedo perché la prof non ha voluto più interrogarlo”, continua la donna intervistata dal Mattino di Padova.

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