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Sea Watch 3, indagato Matteo Orfini: “Da noi nessuna violazione, potevamo salire su quella nave”

Il presidente del Pd, Matteo Orfini, insieme a Maurizio Martina, è stato indagato per essere salito a bordo della Sea Watch 3. Intervistato da Fanpage.it, Orfini spiega cosa ha visto sull’imbarcazione, parlando di “situazione delicata”, e come ha ricevuto la notizia dell’indagine: “Noi non abbiamo violato nulla, abbiamo esercitato le nostre prerogative, potevamo a pieno titolo salire su quella nave”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Nel tardo pomeriggio il presidente del Pd, Matteo Orfini, ha annunciato di essere indagato, insieme a Maurizio Martina, per essere salito a bordo della nave Sea Watch 3, su cui si trovano 47 migranti, a largo delle coste di Siracusa. È lo stesso Orfini a spiegare a Fanpage.it quanto successo oggi, confermando di essere indagato e spiegando come sono andate le cose: “Quando siamo scesi dalla nave ci è stata fatta l’elezione di domicilio, il che vuol dire che siamo indagati per violazione dell’articolo 650 del codice penale (ndr. inosservanza dei provvedimenti dell’autorità), cioè per aver violato il dispositivo di polizia”. Nonostante non sia stata la procura di Siracusa ad aver indagato gli esponenti del Pd, l’indagine a loro carico viene confermata da Orfini, spiegando cosa è successo quando sono tornati al porto siciliano: “Ce l’hanno detto al posto di polizia del porto, ci hanno accompagnato là, ci hanno fatto firmare i documenti, indicare l’avvocato, quindi siamo indagati”.

Orfini difende la sua posizione e la sua scelta di salire a bordo della nave: “Noi non abbiamo violato nulla, abbiamo esercitato le nostre prerogative, potevamo a pieno titolo salire su quella nave”. Chi sta violando la legge, secondo il presidente del Pd, è invece “il governo: domani infatti presenteremo un esposto a Siracusa”. Sarà proprio Orfini a presentare l’esposto a nome del Pd, in quanto presidente del partito. Nei prossimi giorni le iniziative del Pd a Siracusa proseguiranno: “Abbiamo previsto di stare ogni giorno sul molo a seguire la vicenda. Noi speriamo che li facciano sbarcare il prima possibile, ma intanto assicuriamo la nostra presenza quotidiana. Faremo tutto il possibile per farli sbarcare”. Per salire sulla nave, oggi, gli esponenti del Pd hanno chiesto un incontro al prefetto e alla capitaneria di porto, “spiegando che non si può impedire ai parlamentari di salire, l’ordinanza non si poteva applicare ai parlamentari. E ci hanno autorizzato” a farlo, spiega.

La situazione a bordo della Sea Watch 3

Orfini racconta cosa ha visto, insieme a Maurizio Martina, a bordo della Sea Watch 3: “La situazione è veramente delicata, stanno lì in condizione di sofferenza. Sono stati sequestrati su una nave e vedono la costa, ma non li fanno sbarcare senza alcuna ragione, la situazione è sempre più delicata sia psicologicamente che fisicamente”. Il presidente del Pd spiega che i migranti si trovano su di una “barca non attrezzata che serve a fare salvataggi in mare: sono tanti a bordo rispetto alla capienza, sono in condizioni d’emergenza, il rischio aumenta ogni ora che passa”. Ma Orfini ci tiene a sottolineare che l’equipaggio è composto da “persone preparatissime che andrebbero solo ringraziate e non accusate”.

I migranti hanno raccontato a Orfini della situazione in Libia, definita un “inferno”: “Comprensibilmente vivono con l’incubo della Libia, per loro l’importante è essersela lasciata alle spalle. Va tenuto conto che parliamo di gente, come riferiscono anche i medici, con segni di torture, violenze. Però, considerate le condizioni date, ciò che è più preoccupante è lo stato psicologico”. Anche e soprattutto dei 15 minori a bordo della Sea Watch 3.

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